Un fondo di oltre 265 mila euro destinato agli enti per le spese extra sostenute durante gli anni 2021-2022. In totale 15 i soggetti interessati. La fetta più importante, 94 mila euro, va alla “Casa ospitalità Collereale” di Messina
PALERMO – Oltre 265 mila euro saranno distribuite alle Ipab, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza per le spese maggiori sostenute negli anni 2020 e 2021. A causa dell’emergenza sanitaria, infatti, sono stati sostenuti costi per la sanificazione dei locali, per l’adozione di dispositivi di protezione individuale per ospiti ed operatori e per l’adeguamento strutturale dei locali.
Il piano di riparto della somma è stato stilato dall’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, a seguito delle richieste, accompagnate dalla certificazione delle spese sostenute, presentate dai singoli enti tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.
Le Ipab che hanno ricevuto maggior sostegno
L’elenco delle richieste è stato inoltrato al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, insieme alla dichiarazione della Regione siciliana, riferita ad ogni singola Ipab in ordine alla conformità delle spese dichiarate per i maggiori oneri sostenuti a causa del Covid ed alle previsioni normative di riferimento. Quindi, il ministero ha disposto presso la tesoreria centrale il trasferimento delle somme assegnate alla Sicilia, come quota parte del Fondo per il sostegno economico straordinario delle Ipab per l’anno 2021. Le cifre più importanti sono andate alla “Casa ospitalità Collereale” di Messina, che riceverà quasi 94 mila euro; a seguire, “O. P. Pastore e San Pietro” di Alcamo, nel trapanese, con 48 mila euro, e il “Centro di accoglienza S. Lucia” di Enna, con quasi 34 mila euro. In totale sono 15 gli enti che riceveranno fondi, con contributi che vanno, appunto, dai 94 mila euro a 975, per la “Casa dei fanciulli Renda Ferrari” di Partanna, in provincia di Trapani.
Le Ipab aiutano coloro che si trovano in disagio economico
Aiuti necessari, per delle istituzioni che da oltre un secolo hanno il compito di aiutare tutti coloro che si trovino in condizione di disagio economico; nonostante, ormai da diversi anni sia stata avviata la trasformazione delle Ipab in enti con carattere privato, rimangono uno snodo fondamentale di supporto di molte realtà, e gli interventi istituzionali non sono stati pochi. Pochi mesi fa, l’impegno di circa 3,6 milioni di euro per il pagamento degli stipendi e dei contributi previdenziali dei dipendenti delle Ipab (Istituti pubblici di assistenza e beneficenza) dell’Isola.
Nel 2023 impegnati quasi 2,9 milioni di euro per le Ipab
La Regione siciliana, attraverso l’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali, ha impegnato i fondi per il 2023, dei quali quasi 2,9 milioni per pagare le integrazioni stipendiali e gli oneri previdenziali del personale dipendente delle Ipab e circa 721 mila euro riservati, invece, alla regolarizzazione contributiva delle posizioni previdenziali dei dipendenti degli Istituti definitivamente inattivi.
Questo contributo, secondo le intenzioni dell’Assessorato regionale, è servito agli enti per regolarizzare la posizione stipendiale e contributiva dei dipendenti. Così come prevede la legge, il 20 per cento del totale viene corrisposto per il pagamento dei contributi previdenziali di coloro che sono a carico di quelli inattivi.
La grave situazione organizzativa e finanziaria delle Ipab siciliane, sempre più spesso assurta in questi ultimi anni agli onori della cronaca, è nota e ufficiale. Se ne parla anche in un disegno di legge del 2018, poi rimasto tale, in cui si legge, nella relazione di accompagnamento, come le Ipab “da alcuni anni vivono una grave crisi finanziaria, dovuta sia alla costante riduzione del contributo previsto dalla legge regionale, sia al costante aumento del costo dei servizi erogati”.
Tale situazione ha prodotto gravi disavanzi nella gestione finanziaria di tale istituzioni, con ritardi nei pagamenti degli stipendi al personale e delle fatture ai fornitori.