Ricerca e sviluppo snobbate dalle imprese in Sicilia

Le imprese siciliane snobbano ricerca e sviluppo: l’Isola è tra le ultime in Italia per investimenti

Antonino Lo Re

Le imprese siciliane snobbano ricerca e sviluppo: l’Isola è tra le ultime in Italia per investimenti

Vincenza Grimaudo  |
sabato 11 Novembre 2023

La maggior parte degli investimenti arrivano dal pubblico o dalle università . Ecco i dati Istat.

Per le imprese siciliane la ricerca e lo sviluppo non sono tra le priorità. Secondo l’ultimo report Istat “Ricerca e sviluppo in Italia 2021-2023”, nel 2021 poco più di un terzo delle aziende siciliane ha investito in innovazione tecnologica per migliorare i propri prodotti, per crearne di nuovi, o migliorare i processi di produzione. La Sicilia si trova al quartultimo posto tra le regioni italiane. Peggio soltanto la Calabria, la Basilicata e la Sardegna. Quanto vada male nell’Isola lo si comprende nel raffronto con la situazione nazionale. In Italia, la spesa in R&S resta fortemente concentrata: i due terzi della spesa totale infatti (oltre 17 miliardi di euro), sono effettuati da sole cinque regioni, a partire dalla Lombardia (20,0%), Lazio (15,2%), Emilia-Romagna (13,5%), Piemonte (10,9%) e Veneto (8,0%). Altre due regioni sostengono una spesa superiore al miliardo di euro: la Toscana, con una quota regionale del 7,0% della spesa totale, e la Campania (5,7%).

Ricerca e sviluppo per le imprese, spesa in crescita anche in Sicilia

In positivo, il trend in aumento rispetto al 2020, anno della pandemia, che ha congelato tutte le attività. Nel 2021 è stata registrata una tendenza generalizzata alla ripresa della spesa in R&S in tutto il territorio nazionale con punte massime nel Sud (+8,4%) e risultati positivi anche nelle Isole (+5,8), nel Centro (+5,3%) e nel Nord-est (+4,7%). Resta invece sostanzialmente stabile la spesa in R&S nel Nord-Ovest (+0,7%) per effetto di un calo del 4,2% in Piemonte. Le migliori performance sono registrate in Abruzzo (+19,7%), Liguria (+11,3%), Puglia (+10,6), Emilia-Romagna (+9,8). Si segnala infine un pieno recupero del livello pre-pandemico del Centro (+0,4% rispetto al 2019, ottenuto però unicamente grazie all’incremento registrato nel Lazio) e una crescita importante del Sud (+3,0%) e delle Isole (+6,0%), dove ad eccezione di Molise, Basilicata e Sardegna, tutte le regioni superano i livelli del 2019.

Al Nord spendono prevalentemente i privati, al Sud il pubblico

Le grandi differenze territoriali si presentano anche in riferimento al soggetto che finanzia la ricerca e lo sviluppo. Al Nord, la spesa è caratterizzata dalla prevalenza della spesa privata, che rappresenta almeno i tre quarti del totale regionale in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e nella provincia autonoma di Bolzano, e un Sud in cui la spesa è sostenuta prevalentemente dal settore pubblico e dalle università. Gli investimenti di pubblico e università complessivamente incidono per più dell’80% del totale in Basilicata e in Sardegna e quote importanti anche in Calabria (77%) e Sicilia (61,5%). Infine, le regioni del Centro hanno una composizione della spesa più equilibrata, anche se la R&S del Lazio e dell’Umbria è sostenuta principalmente dal settore pubblico (nel caso del Lazio) e dalle università (in Umbria) mentre la R&S di Toscana e Marche è di natura prevalentemente privata.

Nell’Isola le Università in prima linea nella R&S

In Sicilia, la Regione ha cercato, nel 2022, di fare la propria parte, coinvolgendo i quattro atenei siciliani nel polo per la ricerca e l’innovazione. Quattro progetti, infatti, hanno avuto il via libera: il Centro nazionale di biodiversità (che vede come ente capofila il Cnr); il Centro per l’innovazione “Samothrace” sulle micro e nano tecnologie (Università di Catania); il potenziamento dell’infrastruttura di ricerca Km3Net in costruzione nel Mar Mediterraneo, una delle cui stazioni viene realizzata al largo di Portopalo di Capo Passero (istituto nazionale di fisica nucleare); ed infine il riconoscimento di infrastruttura di ricerca strategica per la fondazione di scienze religiose di Palermo.

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