Il presidente di Ali Sicilia ha sottolineato come la nostra Isola non abbia un vero e proprio piano rifiuti.
“Sui rifiuti assistiamo a un ingeneroso attacco da parte dell’assessorato regionale all’Energia nei confronti dei sindaci. Scaricare sugli amministratori locali la colpa delle tariffe record per lo smaltimento dei rifiuti è paradossale e fuori da ogni logica. La verità è che la Sicilia non ha un piano rifiuti, strumento che deve essere messo a punto dalla Regione, e anche le soluzioni tampone prospettate dopo la chiusura della discarica ‘Trapani Servizi’ sembrano inserirsi nel solco di una illogica tendenza a penalizzare gli impianti pubblici in favore di quelli privati”.
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Lo dice il presidente di Ali Sicilia, Domenico Venuti, che è anche sindaco di Salemi (Trapani), dopo il botta e risposta che ha visto protagonisti, tra gli altri, Anci Sicilia e l’assessore regionale Roberto Di Mauro, all’indomani della conferenza stampa di presentazione di un dossier sugli alti costi di smaltimento dei rifiuti nell’Isola.
Le parole di Venuti sulla questione rifiuti in Sicilia
“Da anni la Regione non consente la realizzazione di impianti pubblici – prosegue Venuti – e invece, dopo la chiusura della discarica di Trapani Servizi, ci troviamo di fronte a una situazione insostenibile con molti comuni costretti a fare viaggiare i propri rifiuti in lungo e in largo per la Sicilia con un enorme aggravio di costi. Non capiamo, inoltre, se i motivi che hanno portato alla chiusura dell’impianto trapanese possano essere riscontrati anche nelle altre discariche siciliane”. Per il presidente di Ali Sicilia “siamo di fronte a un paradosso inaccettabile“.
“Comuni e cittadini che svolgono il proprio compito con alte percentuali di raccolta differenziata – sottolinea – vengono poi penalizzati con l’aumento indiscriminato dei costi. In questa battaglia Ali Sicilia è al fianco di Anci Sicilia. Le richieste di chiarimento sono trasversali, con tanti sindaci che non guardano al colore politico ma al bene delle comunità che amministrano”, conclude.