Riposto: controlli in attività ristorative, scattano provvedimenti

Riposto, controlli in attività ristorative: sospesa la licenza di un sushi, sporco e lavoro nero

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Riposto, controlli in attività ristorative: sospesa la licenza di un sushi, sporco e lavoro nero

Redazione  |
sabato 18 Novembre 2023

Le attività ristorative di Riposto sono state setacciate dai Carabinieri. Nello specifico i militari hanno controllato un ristorante di sushi.

Le attività ristorative di Riposto sono state setacciate dai Carabinieri. Nello specifico i militari della Compagnia di Giarre, con l’aiuto del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Antisofisticazioni, hanno controllato a tappeto una serie di attività per la tutela della salute.

I Carabinieri dell’Arma territoriale e del NAS (questi investiti pure della funzione di ispettori sanitari e dunque abilitati con specifiche competenze a effettuare le ispezioni degli alimenti) hanno attenzionato un ristorante di sushi. All’interno della cucina, negli spogliatoi dei dipendenti e nei locali adibiti a servizi igienici è stato accertato umo stato di incuria generale e gravi carenze igienico sanitarie. Presenti incrostazioni evidenti sui pavimenti, utensili da cucina e ripiani di lavoro non disinfettati in maniera idonea. Individuata anche una blatta morta sul pavimento di in uno spogliatoio usato dai dipendenti. Ritrovati dentro frigorifero 14 chili di pesce, privo di tracciabilità e di etichettatura. Il ristoratore è stato sanzionato con una serie di multe per l’importo complessivo di 2.500,00 euro nonché con l’adozione di un provvedimento di sospensione dell’attività per la durata di 10 giorni, con l’onere di poter riaprire previa igienizzazione dei locali.

Lavoro in nero e maxi sanzione

I Carabinieri del N.I.L. hanno rinvenuto 6 operai, su 10 presenti, che formalmente non risultavano essere stati assunti non essendo mai stata fatta la comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore. È stata così comminata l’ulteriore sanzione amministrativa pari ad 21.600,00 euro con contestuale denuncia all’Autorità Giudiziaria per non avere inviato a visita medica i 6 lavoratori per la prevista sorveglianza sanitaria. La sospensione dell’attività è scaturita pure per l’impiego di lavoratori in “nero” in misura pari al 50% del totale.

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