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Salvato speleologo bloccato in grotta nel Pordenonese

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Salvato speleologo bloccato in grotta nel Pordenonese

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lunedì 05 Luglio 2021

Dopo un più attento esame da parte dei soccorritori, è emerso che il giovane, di 22 anni, nella caduta non aveva riportato particolari danni alla schiena

E’ salvo lo speleologo di
Roveredo in Piano rimasto per tutta la notte, ferito, all’interno di una
grotta. Dopo un più attento esame da parte dei soccorritori, è emerso che il
giovane, di 22 anni, nella caduta non aveva riportato particolari danni alla
schiena o agli arti inferiori che richiedessero l’impiego della barella spinale.

In nottata è stato dunque imbracato
e issato all’esterno della piccola e complessa cavità dove era rimasto
prigioniero, dopo un lavoro di disostruzione per allargarne l’ingresso. Il
giovane all’alba è stato trasportato a valle in elicottero. 

Il
giovane è stato issato all’esterno della cavità intorno all’1:40, mostrava una
frattura al braccio e ferite al volto e in altre parti del corpo. Fino alle 6
circa di questa mattina è stato tenuto al riparo dalla pioggia, a cinque metri
dall’uscita. Il padre, che gli ha fatto compagnia tutto il tempo, era stato
fatto uscire e ha atteso a Casera Lodina le ultime operazioni di salvataggio,
quando è arrivato il cambio degli speleologi.

Come
hanno spiegato i tecnici del Cnsas Fvg, il Soccorso alpino e speleologico del
Friuli Venezia Giulia, la grotta si è rivelata più complessa del previsto
perché costituita da una serie di pozzi, l’ultimo dei quali, in alto, molto
franoso. Il giovane ferito si trovava a quota duemila metri, ma sette metri
sotto la strettoia e non poteva essere spostato perché non c’era spazio
sufficiente all’interno. Dunque il lavoro dei disostruttori è stato fatto
valutando attentamente l’allargamento per evitare che cadessero pezzi
all’interno addosso al ferito.

Si
è poi deciso, con la valutazione dei medici, di portarlo fuori senza barella,
appeso ad un’imbracatura. Un elicottero del soccorso regionale si è alzato in
volo alle 6, lo ha issato a bordo con un verricello e lo ha portato a valle. I
materiali e l’intero personale del Soccorso speleologico arrivato in quota a
2000 metri verrà evacuato con l’elicottero della Protezione Civile.

Complessivamente,
ha spiegato sempre il Cnsas, hanno preso parte all’operazione una quarantina di
tecnici del Soccorso Alpino tra cui diversi provenienti da altre regioni
Lombardia, Trentino, Umbria e Lazio non tutti però impiegati nelle operazioni
che hanno avuto l’esito positivo prima del previsto.

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