San Marco D'Alunzio, cantieri bloccati e territorio a forte rischio - QdS

San Marco D’Alunzio, cantieri bloccati e territorio a forte rischio

Lina Bruno

San Marco D’Alunzio, cantieri bloccati e territorio a forte rischio

sabato 25 Marzo 2023

Comune e sindacati hanno denunciato a San Marco d’Alunzio lo stop dei lavori a valle di via Cappuccini: appello alla Regione per far ripartire un cantiere ritenuto essenziale per il territorio

SAN MARCO D’ALUNZIO (ME) – Un imprenditore che denuncia una tentata estorsione, lavori di messa in sicurezza che si bloccano e una manifestazione per riaccendere l’attenzione sulla vicenda. Per questo erano insieme i rappresentanti della Fillea-Cgil e dell’Amministrazione comunale di San Marco d’Alunzio, ma anche cittadini e lavoratori per quella che ha tutti i tratti essenziali di una storia ambientata sui Nebrodi, dove la parte sana di società, la più consistente, con la sua crescente richiesta di sicurezza e legalità, è stata spesso oscurata dal clamore dei fatti di mafia che hanno occupato le prime pagine negli ultimi anni.

C’è una porzione di territorio, a valle di via Cappuccini a San Marco D’Alunzio, dove i lavori di messa in sicurezza – per 1,7 milioni di euro – sono stati consegnati in via d’urgenza nel 2020 e sospesi nel novembre 2021. Si tratta di interventi di consolidamento su un costone roccioso interessato da un fenomeno franoso che mette in pericolo edifici e abitanti. Riavviare il cantiere è quanto mai urgente vista la fragilità di quel territorio, segnalata anche dal sindaco Filippo Miracula. L’urgenza è certificata dalla stessa procedura dell’appalto.

C’è poi un imprenditore edile, Fabio D’Agata, che ha agito in modo virtuoso eppure è stato penalizzato; aveva più volte denunciato i diversi tentativi di estorsione subiti negli anni, fino all’episodio dell’ottobre 2020 in cui un direttore dei lavori cercò di estorcergli una cifra considerevole proprio per l’appalto di San Marco D’Alunzio. Denunciato e processato, il direttore ha patteggiato con rito abbreviato una condanna a tre anni e due mesi. Una vicenda giudiziaria conclusa, eppure i lavori continuano a essere bloccati.

L’Ente appaltante è la Regione, l’Ufficio del commissario straordinario per il Dissesto idrogeologico. Lo scorso anno era stato designato un nuovo direttore dei lavori ma ci sono le solite trafile burocratiche che frenano, lontane dalle esigenze reali. “I tempi della Pubblica amministrazione – spiega al QdS Mario Mancini, segretario provinciale della Fillea-Cgil – sono stranamente lunghi e inconciliabili con le esigenze della salvaguardia del territorio. C’è un’azienda che ha cercato di tutelare gli interessi collettivi che è stata messa in ginocchio: credo che adesso ci sia un problema legato alla verifica dei lavori già eseguiti e la certificazione che deve rilasciare il nuovo direttore dei lavori. Il paradosso è che l’imprenditore ha una responsabilità sull’opera, ha le somme bloccate e un personale vincolato. Ha mandato tanti solleciti ai vari soggetti ma non ha avuto riscontri. Anche il sindaco di San Marco d’Alunzio ha più volte sollecitato la ripresa dei lavori e si sente anche lui con i cittadini parte lesa in questa storia. Hanno urgenza i risolvere il problema”.

“Ho scritto tante lettere di sollecito alla Regione – spiega al QdS Filippo Miracula – per capire come mai questi lavori non possono riprendere, ma da Palermo a me arrivano comunicazioni soltanto per conoscenza in cui si dice che hanno nominato il nuovo direttore, il responsabile per la sicurezza, la contabilità e il Rup sta facendo le verifiche. Così la burocrazia mette in difficoltà i sindaci, ma soprattutto i cittadini. Sono circa ottanta le persone che hanno il pericolo sotto casa. Speriamo non succeda niente”.

Nella vicenda è stato coinvolto anche il segretario regionale Fillea-Cgil Giovanni Pistorio, con il quale si cercherà un’interlocuzione con la Regione. L’obiettivo è smetterla di rincorrere le emergenze, perché intervenire a seguito di esse ha costi altissimi, e promuovere invece la messa in sicurezza del territorio con interventi programmati e diffusi.

Una vicenda, quella di San Marco d’Alunzio, su cui la Fillea Cgil ha deciso di impegnarsi per dare forza a chi denuncia, partendo dalle difficoltà di un imprenditore, dalla legalità, dalla necessità di mettere in sicurezza il territorio. C’è anche la tenuta occupazionale certo, ma stavolta i termini si sono invertiti: non sono gli operai senza lavoro ad avere innescato la miccia.

In ogni caso, il settore edile vive un momento di crescita per i cantieri avviati e quelli che sono in programma nei prossimi mesi: “È anche un problema – conclude Mancini – di salvaguardia dei posti di lavoro, perché gli operai sono sospesi; attualmente sono ricollocati perché in atto il lavoro non manca però intanto c’è un cantiere bloccato. Ci sta a cuore il problema del dissesto e quello infrastrutturale: vorremmo che le Amministrazioni pubbliche che hanno a cuore il proprio territorio si adoperassero e noi li sosterremo”.

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