La sanità agrigentina è ancora sotto i riflettori - QdS

La sanità agrigentina è ancora sotto i riflettori

Irene Milisenda

La sanità agrigentina è ancora sotto i riflettori

mercoledì 08 Novembre 2023

Crescono le preoccupazioni circa le prestazioni offerte all’interno delle strutture provinciali, ma mentre l’Asp rassicura la cittadinanza a Sciacca è già in programma per venerdì una nuova protesta

AGRIGENTO – Ancora criticità nella sanità locale: reparti che rischiano la chiusura per la mancanza di medici, o perché i medici decidono di lasciare la sanità pubblica per andare nel privato. “Gli argentini arrivano mentre gli agrigentini partono. Sembrerebbe un gioco di parole ma purtroppo è un’amara costatazione di quanto si verifica nella sanità pubblica del nostro territorio” hanno scritto, per il Cartello sociale, don Mario Sorce, Alfonso Buscemi, Emanuele Gallo e Gero Acquisto.

Emergenza Ortopedia all’ospedale di Sciacca e Agrigento

Nei giorni scorsi è scattata l’emergenza Ortopedia, dettata proprio dalla fuga dei camici bianchi dal Giovanni Paolo II a Sciacca, dove sono state sospese tutte le attività ortopediche d’urgenza, mentre al San Giovanni di Dio, ultimo in ordine di tempo, il primario si è trasferito a Palermo. “I medici non scappano soltanto da noi – ha detto Mario Zappia, commissario straordinario dell’Asp di Agrigento a margine di una conferenza per fare il punto sulla salute degli ospedali agrigentini – i medici fanno la scelta di andare nel privato e noi non possiamo che accettarla. Quello che stiamo cercando di fare è di reclutare medici: due li abbiamo trovati, nel frattempo in Ortopedia è ritornato il dottore Giuseppe Tulumello, che si sta assumendo tutte le responsabilità insieme ad altri quattro medici per garantire assistenza nel reparto, tanto a Sciacca quanto ad Agrigento”.

Nonostante le tante criticità, la nostra è una sanità di buon livello

Al centro della discussione Zappia ha affermato di voler mettere dati e non opinioni. “La sanità agrigentina – ha affermato citando informazioni pubblicati da Agenas che tramite il Pne (Programmazione nazionale esiti) fotografa la qualità offerta dal Servizio sanitario nazionale – è tra i primi posti in Sicilia con professionisti eccellenti. Nonostante le tante criticità, la nostra è una sanità di buon livello”.

“Le strutture siciliane che operano nell’area oncologica – ha evidenziato – presentano risultati analoghi o talvolta anche migliori rispetto a quelle delle regioni del Nord o del Centro Italia. Per i problemi di infarto la nostra provincia si colloca al secondo posto in Sicilia, stessa cosa per quanto riguarda l’intervento per una frattura al femore. La cardiologia di Sciacca risulta essere nella top ten dei migliori ospedali per interventi che fanno riferimento all’angioplastica”.

Previsto un corteo il 10 novembre a Sciacca

Intanto, dopo la manifestazione pro ospedale a Canicattì, un altro corteo è previsto per giorno 10 novembre a Sciacca. Da corso Vittorio Emanuele attraverserà il centro storico per confluire in piazza Angelo Scandaliato, dove avrà termine l’iniziativa. “La presenza di ognuno di noi – ha dichiarato il sindaco saccense Fabio Termine lanciando un appello ai colleghi e ai suoi concittadini – è fondamentale per dimostrare che teniamo alla sanità pubblica, per fare scudo e difendere l’ospedale della città e di un intero vasto territorio da un processo di continua degradazione. L’ospedale è di tutti. E il nostro territorio non merita quello che da tempo sta accadendo”.

“Al contrario – ha concluso – merita una struttura non solo efficiente, con tutti i reparti funzionanti, con personale in numero adeguato, con strumentazione all’avanguardia, ma merita un ospedale d’eccellenza nel rispetto della sua storia, della sua lunga tradizione”.

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