Allarme scarlattina, è boom di casi tra i bambini, sintomi e cura

Scarlattina e streptococco, boom di casi tra i bambini: sintomi, cure, come riconoscerla

Scarlattina e streptococco, boom di casi tra i bambini: sintomi, cure, come riconoscerla

Redazione  |
mercoledì 19 Aprile 2023

Lo conferma una circolare del ministero della Salute, dopo le segnalazioni di Ecdc e Ufficio regionale Oms

E’ boom di casi di streptococco e scarlattina in Itali. Da mesi i pediatri hanno lanciato l’allarme sui rischi di una diffusione di questa malattia.

Scarlattina e streptococco tornano quindi a preoccupare le autorità sanitarie. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa hanno segnalato un aumento dei casi, dopo un periodo di ridotta incidenza delle infezioni da streptococco di gruppo A osservato durante la pandemia di COVID-19, ma con un rialzo che si era già verificato a fine 2022.

Scarlattina e streptococco,

La scarlattina è una malattia infettiva acuta, contagiosa, dovuta ad un’infezione da batteri streptococchi beta-emolitici di gruppo A, il batterio che causa la scarlattina.

“Lo streptococco di gruppo A (GAS) è considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, ma può colpire anche bambini più piccoli”, segnala il ministero della Salute. “In rari casi i batteri GAS possono causare un’infezione grave nota come malattia invasiva da GAS (iGAS)”, si legge nella nota del ministero che segnala che “i bambini reduci da infezioni virali come la varicella o l’influenza sono a maggior rischio di sviluppare un’infezione da iGAS”.

La cosa che preoccupa maggiormente gli esperti è proprio “l’aumento delle forme invasive, causa di manifestazioni molto serie” come sottolinea Andrea Lo Vecchio, presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica.

Aumento dei casi in Italia

Nel nostro Paese il ministero della Salute ha emanato una circolare a firma del direttore generale della prevenzione Gianni Rezza perché “si sta registrando un aumento dei casi di scarlattina a partire da gennaio 2023, soprattutto nei bambini di età inferiore a 15 anni”.

Una conferma sull’aumento di casi di scarlattina arriva anche dalla Società italiana di pediatria, ma per fortuna non di infezioni invasive.

Come si capisce se si ha la scarlattina?

La sintomatologia tipica comprende la comparsa di macchioline rosse sul corpo (esantema), disturbo causata proprio dal rilascio di una tossina prodotta dal batterio. La malattia colpisce soprattutto i bimbi tra i 2-8 anni e il periodo di maggior contagio in Italia va da dicembre-aprile. La trasmissione della scarlattina avviene tramite l’entrata in contatto con muco e saliva e il batterio ha un’incubazione compresa tra i 2-5 giorni.

Come capire se si ha lo streptococco?

“I sintomi dell’infezione da streptococco solitamente si manifestano entro una settimana dal contagio. I primi segni sono: faringite, malessere generale, febbre superiore a 38°C con ingrossamento dei linfonodi del collo, talvolta mal di testa e dolore addominale ed esantema nel caso di scarlattina” spiega Andrea Lo Vecchio.

La diagnosi

“La diagnosi si effettua essenzialmente con un tampone faringeo- continua il presidente della Sitip.-  Non si deve prescrivere l’antibiotico senza aver effettuato precedentemente un tampone. 

E’ importante sottolineare che l’infezione da streptococco non è infettiva quando è asintomatica, quindi non è utile anzi potenzialmente dannoso effettuare un tampone in assenza di sintomi anche se si è stati in contatto con una persona che ha contratto la malattia.

Chi sono i portatori di streptococco?

Esiste un’alta frequenza di portatori di streptococco. In altre parole, il batterio è presente nella gola di una percentuale di bambini tra il 5 e il 20% senza causare una vera e propria infezione. Nei portatori di streptococco la terapia è completamente inefficace. Per questo, non ha senso trattare un bambino con tampone positivo, ma senza sintomi (quindi senza mal di gola e senza febbre). Per la stessa ragione, è altrettanto futile eseguire un tampone alla fine della terapia antibiotica.

Le cure per lo streptococco e la scarlattina

Streptoccocco e scarlattina si curano facilmente attraverso una terapia antibiotica prescritta dal pediatra alla quale si può accostare la somministrazione di paracetamolo o ibuprofene nel caso in cui compaia febbre elevata. Solitamente si consiglia di assumere molti liquidi e di riposare. E’ importante trattare adeguatamente queste forme la scarlattina entro 10 giorni dall’esordio per evitare le complicanze come ascessi o reazioni immunomediate, che possono causare malattia reumatica, cardite, glomerulonefrite e artrite post-streptococcica.

L’antibiotico di scelta è sempre l’amoxicillina. La glomerulonefrite acuta post-infettiva è caratterizzata dalla comparsa di urine di colore scuro, segno della presenza di globuli rossi, di ipertensione arteriosa, di tumefazioni e di una contrazione dell’emissione di urina. Le PANDAS (Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with Streptococcal Infections, ovvero disturbi neuropsichiatrici infantili autoimmuni associati a infezioni da streptococco sono caratterizzate dalla comparsa di un disturbo ossessivo- compulsivo.

La prevenzione

Il ministero della Salute ha fornito alcune linee guida utili per la prevenzione del contagio della scarlattina. La scarlattina è contagiosa dal periodo della comparsa dei sintomi fino a circa 24 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica, ed è bene quindi che fino a quel momento si resti in casa senza recarsi a scuola o a lavoro. Inoltre, dato che l’infezione avviene tramite la diffusione delle microgocce espulse durante tosse e starnuti, è bene coprire naso e bocca quando si tossisce e starnutisce, gettando subito dopo il fazzoletto.

Inoltre, è necessario fornire un’adeguata areazione degli ambienti interni e seguire una buona igiene delle mani, lavandole di frequente con acqua e sapone, non condividere asciugamani, lenzuola, utensili ed altri oggetti personali con persone affette da scarlattina. Infine, le scuole in cui vengono segnalate infezioni da GAS dovrebbero eseguire la pulizia e disinfezione dei giocattoli e delle superfici toccate di frequente dagli alunni.

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