Scuola, da domani in dad otto studenti su dieci, meglio il Sud - QdS

Scuola, da domani in dad otto studenti su dieci, meglio il Sud

Scuola, da domani in dad otto studenti su dieci, meglio il Sud

domenica 14 Marzo 2021

Sette milioni di ragazzi a casa, secondo Tuttoscuola. Meno di due su tre nel Mezzogiorno, ma il disastro è al Nord: novantacinque per cento. Chiuse sedici regioni su venti, Sicilia salva

Saranno quasi sette milioni (per la precisione sei milioni e novecentomila) gli studenti italiani che da domani saranno costretti a seguire le lezioni nella modalità dad, ossia didattica a distanza.

L’elaborazione la fornisce la rivista specializzata Tuttoscuola.

Otto su dieci (per la precisione l’ottantun per cento) degli otto milioni e mezzo di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie.

La scorsa settimana erano “soltanto” cinque milioni e settecento mila.

Da domani ci sarà dunque un altro milione e duecentomila alunni che dovrà rimanere a casa. L’incremento è concentrato soprattutto in tre Regioni: Piemonte, Veneto e Lazio.

Il quadro però non è omogeneo su tutto il territorio.

Meglio il Sud

Il virus costringe a casa meno di due studenti su tre al Sud, ma il disastro è ancora una volta al Nord, con il novantacinque per cento di allievi “non in presenza”. E questo come conseguenza di una politica delle aperture spesso dissennata delle regioni del nord.

Al centro, infine, ci si attesta sulla media nazionale di otto su dieci.

Scuole chiuse in sedici Regioni su venti

In sedici Regioni su venti da domani saranno chiuse quasi tutte le scuole.

I dati comprendono anche oltre un milione di bambini di scuola dell’infanzia esclusi dalle attività educative in presenza a scuola.

Salva la scuola siciliana

Si salvano da questa chiusura totale la Sicilia con 613.691 alunni a scuola, la Val d’Aosta con 15.552 in presenza e la Sardegna con 169.172 alunni; momentaneamente si salva anche la Calabria (dopo un ricorso al Tar) con 233.209.

L’Assessorato, nessuna variazione dell’assetto

L’Assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale ha confermato come il passaggio della Sicilia da zona gialla ad arancione “non determini alcuna variazione dell’attuale assetto organizzativo”.

“Prosegue inoltre – ha dichiarato l’assessore Roberto Lagalla – il monitoraggio sanitario della popolazione scolastica e la vaccinazione del personale docente e non docente”.

Resta ovviamente sospesa l’attività didattica in presenza nei Comuni individuati come zona rossa o in cui il rapporto tra contagi e popolazione sia superiore ai duecentocinquanta e centomila abitanti.

Le scuole in zona arancione

A questo proposito, nel suo calcolo Tuttoscuola ha tenuto conto della chiusura totale delle scuole in alcuni Comuni delle regioni, per esempio in Sicilia, ma anche in Toscana e Umbria, che sono in zona arancione.

Le regioni più interessate da questa chiusura totale e con quantità notevoli di ragazzi a casa sono la Lombardia – che in questa emergenza si conferma la regione che ha peggio gestito sotto vari punti di vista la pandemia – con 1.401.813 alunni in dad, la Campania con 944.993, il Lazio con 821.329, il Veneto con 680.096, l’Emilia Romagna con 620.423, la Puglia con 585.344, il Piemonte con 573.231.

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