La Sicilia fa ancora i conti con il caro voli - QdS

La Sicilia fa ancora i conti con il caro voli

Michele Giuliano

La Sicilia fa ancora i conti con il caro voli

mercoledì 15 Febbraio 2023

Pasqua a rischio stangata: viaggiare da e verso l’Isola può costare fino a 450 euro a persona

PALERMO – Pasqua si avvicina: un nuovo momento da trascorrere in famiglia, un momento di condivisione e di convivialità. Per molti, invece, e soprattutto per i siciliani che vivono lontani dall’Isola, le festività significano soprattutto soldi da spendere, troppi soldi da spendere per poter tornare a casa anche solo per qualche giorno. Una spesa così ingente che molti si troveranno a dover rinunciare al viaggio di ritorno a casa propria.

Per quattro giorni, dal venerdì Santo, 11 aprile, al giorno dopo pasquetta, le cifre da sborsare per tornare in Sicilia con un aereo sono veramente ingenti: da Milano a Palermo, a persona, si parte da un minimo di circa 120 euro, senza valigie, per le quali bisogna aggiungere circa 50 euro, ad orari decisamente scomodi, per arrivare a circa 330 euro, comprensivo di bagaglio. Roma non è da meno: dai 120 euro, sempre senza bagaglio, si può salire fino a 400 euro, per avere valigie e orari più comodi, soprattutto per chi è vincolato strettamente da orari lavorativi. Torino si presenta come la più costosa: da un minimo di 200 euro senza bagagli, a 450 euro, con valigie ma con la necessità di effettuare uno scalo, al ritorno.

Meno costosa è Bergamo: la cifra media è di 170 euro, a cui aggiungere il costo del bagaglio. Se questi numeri si moltiplicano per i componenti di una famiglia media, ci si rende subito conto come sia improponibile, per un nucleo familiare, pensare di spendere così tanto per poter trascorrere in famiglia poco più di 3 giorni pieni, già ai prezzi più bassi; allo stesso tempo, è ingiusto che molte persone, costrette a lasciare il proprio paese di origine per costruirsi un futuro, non possano materialmente permettersi di ritornare con maggiore serenità.

Soprattutto in questo momento, in cui è tanta la voglia di “normalità” dopo gli anni della pandemia, in cui non è stato possibile vivere questi momenti in famiglia. La questione era già venuta alla ribalta in relazione ai prezzi registrati nel periodo delle festività natalizie. È stato lo studio legale palermitano “Palmigiano e Associati” a predisporre un ricorso all’Antitrust per l’accertamento del cartello tra le società aeree, allo scopo di verificare se non ci siano meccanismi distorsivi della concorrenza nei meccanismi di attribuzione delle tratte.

Il loro lavoro è stato anche riportato dal presidente della Regione Renato Schifani, che ha rivendicato questa emergenza costi dei voli aerei e la necessità di intervenire a livello nazionale. “Questa è una situazione scandalosa che non può trovare accoglimento da parte delle istituzioni e che penalizza la popolazione siciliana – aveva detto il governatore siciliano -. Noi siamo qui a tutelare i diritti dei nostri giovani e delle nostre famiglie”.

La domanda, secondo quanto sostiene lo studio legale è talmente alta da far alzare i prezzi, i quali non vengono riequilibrati da una maggiore offerta. C’è poi, secondo gli avvocati, una questione più politica. Si dovrebbero richiedere per la Sicilia le stesse ‘tariffe agevolate’ che vengono applicate alla Sardegna per la continuità territoriale. A lanciare l’allarme, a fine dello scorso anno, anche Claudio Melchiorre, presidente del Movimento elettori e consumatori e vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di aerolinee siciliane, l’organo di garanzia e indirizzo della società per azioni: “La condizione di insularità siciliana ci porterà, a queste condizioni, a rallentare anche gli scambi e i viaggi d’affari, il maggiore costo per partecipare a fiere, maggiori difficoltà per i viaggi. Abbiamo bisogno di soluzioni strutturali e le giuste denunce del presidente della Regione all’Antitrust non risolveranno la questione, considerato che la strozzatura siciliana sono gli aeroporti, insufficienti, e gli scarsi trasporti interni che ingolfano i due aeroporti maggiori”.

“Dopo aver assistito a un aumento del prezzo voli da e per la Sicilia durante le festività natalizie – commenta Piero Antonio Rappa, del direttivo Federconsumatori Palermo -, il problema si ripresenta per le vacanze di Pasqua. Federconsumatori Sicilia, nel primo caso, aveva segnalato la condotta all’Agcm, Autorità garante della concorrenza e del mercato, e all’Enac, ente nazionale per l’aviazione civile e, per conoscenza, al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Quest’aumento dei voli al ridosso delle festività è una pratica ormai diffusa e a nostro avviso scorretta, perché fa leva sulla necessità di tanti lavoratori siciliani di tornare nella propria terra per stare insieme a propri cari. Questa necessità è conosciuta e pertanto le compagnie aeree, già mesi prima, aumentano i prezzi alle stelle, giustificando l’aumento sproporzionato come normale andamento tra domanda e offerta. Questi aumenti, oltre a danneggiare direttamente i consumatori siciliani, vanno a colpire fortemente le loro famiglie impoverendo sempre di più l’economia siciliana. Auspichiamo che l’Antitrust faccia dei controlli approfonditi su queste condotte che si appalesano come lesive della concorrenza”.

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