La denuncia: "Ciò che ci rammarica rispetto alle altre risorse non spese e non reimpiegate: sono ben 2.900.000 euro che non si sa che fine abbiano fatto".
Il Sifus si esprime ancora una volta sulla crisi siccità che tormenta la Sicilia a causa della carenza di acqua e infrastrutture idriche: se da un lato il sindacato fa un plauso al Governo Schifani per le azioni intraprese, dall’altro punta il dito sulle risorse che non sarebbero utilizzate.
Una cifra che, secondo il segretario del Sifus Ernesto Abate, si aggirerebbe intorno ai 2.900.000 euro.
Il Sifus, il plauso al Governo Schifani sul fronte siccità
“In favore di questo Governo regionale c’è da dire anche che è riuscito a muovere la montagna, cosa che altri Governi precedenti non hanno avuto il coraggio di fare. Proprio così, il Sifus plaude all’impegno messo in atto dal Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in ambito agro-silvo-pastorale in Sicilia per fronteggiare la crisi idrica, irrigua e climatica nel corso del 2024 e plaude pure per l’impegno messo in atto nei confronti del riefficientamento dei Consorzi di Bonifica, attraverso la capacità di captare fondi extraregionali finalizzati alla innovazione delle infrastrutture e alla riduzione delle elevate percentuali perdite d’acqua, lungo le condotte e le canalizzazioni secondarie e terziarie”.
Al Governo Schifani, spiega il Sifus, si deve anche una misura economica importante sul tema turnover, che ha permesso “a lavoratori a tempo determinato dal 1992 ad oggi, di essere inseriti nelle piante organiche variabili dei rispettivi Consorzi di Bonifica, grazie ai 5.820.000 euro messi a bilancio regionale, per la trasformazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato per 188 lavoratori su 500”.
Il problema
C’è però una nota negativa del Sifus di fronte alla “questa grave calamità siccitosa che porta all’inevitabile desertificazione che investe la Sicilia”. In particolare, Abate parla del progetto del Ddl 771/2024, un emendamento aggiuntivo sui Consorzi di Bonifica a firma del Presidente della Regione in discussione all’Ars.
“Si tratta di una misura interessante nei contenuti normativi, ma non sufficiente nelle risorse economiche, poiché mette in gioco appena 420 mila euro per 5 mesi restanti nel 2024, 1 milione di euro per il 2025 e altrettanti nel 2026, per una spesa complessiva di 2.420.000 euro nel triennio, che altro non sono che quelli risparmiati quest’anno dai fondi previsti nelle garanzie occupazionali al capitolo di spesa 147320, grazie alla trasformazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato. Queste risorse purtroppo serviranno a mala pena ad assumere appena 30 unità di lavoro su un fabbisogno di 320 unità, praticamente ben al di sotto del 10% di quanto serve per programmare al meglio le attività consequenziali al servizio all’utenza consortile”.
“Ciò che ci rammarica rispetto alle altre risorse non spese e non reimpiegate: sono ben 2.900.000 euro che non si sa che fine abbiano fatto e lo chiediamo a Schifani nella doppia veste di Assessore all’agricoltura e di Presidente della Regione Siciliana”, scrive il Sifus.
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