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Giovanni Pizzo  |
giovedì 15 Giugno 2023

Chi rimane orfano in Sicilia della scomparsa del fondatore dell’epopea berlusconiana? Il commento di Giovanni Pizzo.

Silvio Berlusconi ha amato, è stato riamato, ha coltivato da sempre un intenso feeling con la Sicilia. Un rapporto antico, pieno di soddisfazioni per il consenso politico e sociale, e di “camurrie” giudiziarie. E di quest’isola è buona parte della sua classe dirigente. Vediamo chi rimane orfano in Sicilia della scomparsa del fondatore dell’epopea berlusconiana.

Intanto Gianfranco Miccichè, il suo adamantino ed indiscutibile Viceré. L’uomo che ha creato Forza Italia nell’isola, provenendo da Pubblitalia, la concessionaria di pubblicità del Biscione fondata da Marcello Dell’Utri. Miccichè dichiara che senza Berlusconi scompare Forza Italia. Espressione lapidaria ma che va al nocciolo della questione politica. Forza Italia era un partito esclusivamente personale, che poi è diventato un format per tutto il sistema. Senza di lui non c’è partito né successore.

Altri due orfanelli sono i due Ciccio, Ciccio Scoma e Ciccio Cascio. Oggi sono al comando di due partecipate, ma dalla fine degli anni 90 sono stati i golden boy di Forza Italia palermitana. Cascio e Scoma, poi passato con Salvini, si sono candidati entrambi alla carica di Sindaco di Palermo, prima della sintesi del centrodestra su Lagalla. Sussurri e grida danno Scoma in corsa per la presidenza della Provincia di Palermo, per compensare la Lega dalle varie rinunce alle Amministrative.

Renato Schifani, il presidente della regione ha avuto tanto, tutto da Berlusconi. Ora governa la Sicilia con una maggioranza orfana di cotanto nume tutelare. Aspira ad entrare nel gruppo di comando di un partito sull’orlo di una diaspora. Tajani e Fascina saranno d’accordo?

Andiamo ai più pregiudizievoli, Tonino D’Alì e Marcello Dell’Utri. Uno, il trapanese, sta scontando una pesante condanna per mafia. Dell’Utri l’ha già scontata, ma ora attende l’esito del processo per le stragi a Firenze. Berlusconi era coimputato, ed oggi il suo reato ipotetico si estingue. Dell’Utri può diventare capro espiatorio o salvato dalla attuale canonizzazione del suo dante causa?

Tra chi non è più in politica potremmo citare uno dei narratori, scriba eccellente e fine comunicatore, del Berlusconi pensiero, Aldo Sarullo e due Girls tra i Boys, entrambe siracusane e vestali berlusconiane, Stefania Prestigiacomo e Costanza Castello.

Cosa faranno tutti questi ed altri, tanti, non citati? Alcuni hanno smesso di fare politica, altri hanno cambiato casacca già da tempo. Aspettano una nuova casa? Forse, certamente un nuovo Silvio è impossibile. Lui era unico ed inimitabile, li ha fatti cristiani, per molti, quasi tutti, molto al di là dei loro meriti.

Così è se vi pare

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