I termovalorizzatori più del Ponte

I termovalorizzatori più del Ponte

Daniele D'Alessandro

I termovalorizzatori più del Ponte

Giovanni Pizzo  |
domenica 07 Gennaio 2024

L'analisi sull'importanza dei termovalorizzatori in Sicilia alla luce dell'emergenza rifiuti che attanaglia ormai da tempo l'isola

Sul Ponte confesso di essere agnostico, non si può credere in tutto nella vita. Sui termovalorizzatori o termoutilizzatori, meglio, invece no, ci credo. E ritengo che per la Sicilia siano più urgenti e fondamentali del Ponte. Per quali ragioni?

Il primo motivo: la Sicilia è fatta dalle sue Comunità locali, le quali a causa del costo dell’attuale gestione dei rifiuti stanno andando tutte in default. Scaricano masse di rifiuti improduttivi nelle discariche ad un costo proibitivo per il trasporto e l’ammasso. E su questo enorme business foraggiamo pure ecomafie, come risulta da innumerevoli indagini.

Secondo motivo: una gestione dei rifiuti tramite termoutilizzatori produrrebbe o energia, che potrebbe essere utilizzata, come fa la Basilicata, per abbassare il costo dell’energia per i siciliani. Oppure, come per l’impianto che era stato approvato a Gela, altri prodotti industriali come idrogeno o syngas. Questo potrebbe essere una ipotesi di rilancio industriale per l’ex petrolchimico voluto da Mattei. L’industria e con questo il suo indotto è ormai in via di estinzione, in assenza di qualsiasi politica industriale locale. Morti Verzotto e La Cavera, ed in ultimo Nicolosi, la politica industriale è una chimera in Sicilia.

Terzo motivo: ci riempiamo la bocca di puntare sul turismo, sui Beni culturali. Ma se ogni metro quadro dell’isola è pieno di brutture, sporcizia e montagne di rifiuti perché i turisti dovrebbero apprezzare tutto questo? Ci sono luoghi dei centri storici, perché i turisti non vedono ovviamente Brancaccio o Librino, in cui è impossibile circolare, per evitare disgusto e conati di vomito. Cumuli di immondizia che vengono fotografati ed usati come cartoline dalla Sicilia. Potremmo chiedere ai turisti, in cambio della tassa di soggiorno, di portarsi via qualche bel sacchetto di indifferenziata. Da loro ci fanno i soldi con l’immondizia, noi siamo sommersi dai suoi debiti.

In Spagna le società di rifiuti, che si occupano di mantenere pulite le città, sono chiamate emprese de limpieza, già il nome dice tutto, altro che Rap. La notte puliscono tutte le strade con l’acqua, e la movida in Spagna è il doppio di quella siciliana, ci sono i cassonetti a scomparsa, e gli addetti sono giovani, di cui molti donne, e non vetusti come i nostri.
Io non so quanto il Ponte ci porterà di PIL, ma sappiamo quanto costa ai siciliani questa immensa tragedia siciliana chiamata Munnizza.

Così è se vi pare

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