Grasso (Consiglio Nazionale del Notariato): “Sono in crescita gli italiani orientati verso questa scelta, molti giovani e donne”. Uno strumento altruistico che permette di aiutare le associazioni umanitarie senza ledere i parenti più vicini
CATANIA – Il testamento solidale è la scelta altruistica di coloro che, pur preservando i diritti degli eredi legittimi, vogliono destinare una piccola quota dei propri lasciti a un’associazione o a un’organizzazione che si occupi di attività socialmente utili. Un gesto semplice in favore del prossimo, a cui può ricorrere chiunque, per aiutare chi ha più bisogno oppure la ricerca scientifica.
Testamento, la quota disponibile e la scelta solidale
Il testamento, nelle sue diverse declinazioni, è un atto giuridico unilaterale che consente a ogni cittadino di manifestare la propria volontà e di disporre dei propri diritti per quando non sarà più in vita. Ma con alcuni limiti.
La legge italiana, infatti, tutela i parenti più vicini, considerati eredi legittimi (es. figli, coniugi), riservando a loro la quota principale dell’eredità.
Esiste, però, una quota minore (detta “quota disponibile”), variabile secondo la situazione soggettiva del testatore, di cui il quest’ultimo può disporre liberamente, potendo decidere di destinarla a terzi. Ed è proprio questa quota a essere sempre più spesso destinata a scopo benefico.
Nonostante l’Italia si trovi all’ultima posizione della classifica europea che indica l’incidenza del testamento solidale nei diversi Paesi, i cittadini italiani orientati a questa scelta sono “in crescita esponenziale, soprattutto grazie ai giovani e alle donne”. A dirlo è il presidente del Consiglio notarile di Catania e Caltagirone, Andrea Grasso, che è diventato uno dei promotori dell’attività di sensibilizzazione sul tema.
L’attività di sensibilizzazione del Consiglio notarile e le tendenze degli italiani
Il Consiglio Nazionale del Notariato, assieme a onlus come l’Aism (Associazione italiana Sclerosi Multipla), sta organizzando diverse iniziative in tutte le regioni italiane per portare avanti l’attività di informazione e scardinare alcuni falsi miti sul testamento solidale.
Il Consiglio notarile di Catania e Caltagirone, che ha sposato la causa, ha deciso di incontrare i cittadini a Piedimonte Etneo (Ct), con l’associazione culturale ricreativa Orchidea, il presidente dell’Aism di Catania, Alessandra Laiacona, e il vicesindaco del comune etneo, Enrichetta Pollicina.
Dall’incontro, sono emersi dati statistici interessanti sul comportamento degli italiani: la media dei lasciti solidali si attesterebbe sui 5mila euro, mentre a donare non sarebbero i più ricchi, bensì gli appartenenti al ceto medio. Inoltre, il 65% dei donatori sarebbe di sesso femminile. A comunicarlo, il notaio Donata Galeardi.
La tutela degli eredi legittimi
“Con poco si può far molto”, ma affinché ciò avvenga, occorre superare il pregiudizio dei cittadini che temono di vedere lesi i loro diritti di successione, come suggerito dal notaio Maristella Portelli.
La loro sarebbe una “preoccupazione infondata”, come dichiarato dal presidente Andrea Grasso: “Bisogna ricordare che i parenti più vicini al testatore sono già tutelati dalla legge italiana, consentendo a quest’ultimo di donare a terzi soltanto la quota disponibile. Come se ciò non bastasse, è bene osservare che, nella maggior parte dei casi, le associazioni e le organizzazioni che si occupano di cause umanitarie subentrano nella successione come semplici legatari, ovvero come destinatari di singoli beni o diritti, e non come eredi veri e propri”, ha dichiarato.
La figura del notaio come garanzia
Particolare attenzione, poi, andrebbe riservata alle modalità adatte alla stesura del testamento, evitando le improvvisazioni e, quindi, le brutte sorprese.
Il principale mezzo per vedere assicurate le proprie disposizioni sui lasciti rimane la figura del notaio: “Il notaio, senza influenzare le scelte del testatore, può offrirgli dei consigli sui modi più opportuni affinché siano giuridicamente garantite le sue volontà, tanto nel caso del testamento pubblico, quanto nel caso testamento olografo, che deve essere scritto, datato e firmato interamente a mano dall’interessato. Il testamento, inoltre, può essere sottoscritto e modificato in qualsiasi momento, finché si rimane in vita”, ha concluso.