Transizione ecologica e aumento bollette - QdS

Transizione ecologica e aumento bollette

Transizione ecologica e aumento bollette

venerdì 07 Gennaio 2022

Gas, nucleare, acciai cinesi

Anche il nostro Paese, per seguire la moda, ha cambiato denominazione ad un ministero inserendolo nel filone della “Transizione ecologica”.
Questa operazione di facciata ha avuto il compito di accontentare i falsi ambientalisti, che non capiscono come funzionano le cose nel mondo e che enunciano principi condivisibili, che però non hanno soluzioni a medio termine e forse neanche a lungo termine.

Perché l’atmosfera è sempre più inquinata e da che cosa? La risposta è nei fatti: si bruciano in massima parte materie prime fossili per produrre carburanti ed energia, i quali emettono enormi quantità di anidride carbonica (CO2), che appunto si va a depositare nell’atmosfera.

La soluzione che esprimono i protestatari è quella di sostituire le materie prime fossili con altre rinnovabili, anche naturali, come sole e vento. Ma questo processo ha il difetto di travalicare il decennio e forse non sarà utile neanche nel 2050.

I cittadini italiani sono colpiti dal cruento aumento delle bollette dell’energia (luce, gas ed altri). A cosa è dovuto tale aumento? Non certo al fatto che il gas russo o algerino costi di più e neanche perché il petrolio saudita abbia aumentato il suo valore (oscilla intorno ai settantacinque dollari al barile). La verità è che ci sono ragioni politiche e ritorsioni reciproche dietro questi aumenti.

L’Unione Europea ha messo in atto sanzioni economiche nei confronti della Russia, la quale ha chiuso i rubinetti del gas verso l’Europa e li ha contemporaneamente aperti verso la Cina. L’Algeria continua a mandarci il gas allo stesso prezzo, però intervengono ragioni internazionali per cui il costo aumenta.
In questo quadro, il rapporto fra energia fossile e rinnovabile rimane pressoché inalterato fra tre quarti ed un quarto.

Vi è un altro fattore di forte aumento delle esportazioni e dei prezzi perché sono contemporaneamente cause ed effetto del costo delle materie prime.
Il più grande inquinatore dell’atmosfera è la Cina, che utilizza massicciamente il carbone per quasi la metà del suo fabbisogno energetico e continua ad installare nuove centrali nucleari a fissione (di vecchia generazione); solo quest’anno ben tredici.

Dal quadro che precede, si evince che non vi siano soluzioni concrete per la transizione ecologica, checché ne possa dire la giovane Greta o altri che espongono un problema vero e serio, ma che per il momento non ha alcuna soluzione.
È di poco peso andare in treno piuttosto che in aereo perché il guaio ecologico non lo combina il mezzo, ma l’energia che esso utilizza. Se l’energia è fossile, inquina a prescindere dal mezzo che la utilizza.
Come è noto, per produrre acciaio ci vuole una grande quantità di energia. In Cina utilizzano il carbone, che oltre all’effetto fortemente inquinante, ha anche quello di essere a costo molto basso, con la conseguenza che l’acciaio cinese sta invadendo il mondo e rischia di uccidere le produzioni occidentali, che invece utilizzano energie a più alto costo.
Potremmo riportare altri esempi che confermano questo quadro, il quale, ribadiamo, non è modificabile nei prossimi decenni.

E allora cosa si può fare? Rassegnarsi e vedere via via l’erosione dell’ambiente, che continua a depauperarsi? Non ci sono soluzioni magiche, ma una via importante ci sarebbe e consiste – come abbiamo scritto più volte – nell’indirizzare la ricerca verso l’utilizzo dell’anidride carbonica come materia prima. Il giorno in cui essa diventasse totalmente utilizzabile, si realizzerebbe il sogno di disinquinare tutta l’atmosfera, non avendo più bisogno di altre fonti energetiche, dal momento che la quantità di CO2 esistente è immensa e prelevabile in qualunque parte del mondo.
Niente più gasdotti, niente più trasporti con immense petroliere, niente più inquinamento.

Anche Jules Verne era un visionario e nella visione prospettica dei suoi romanzi ci descrisse il Nautilus (antesignano dei sommergibili) ed esplorazioni della Terra e dell’Universo che poi pian piano si sono verificate.
Transizione ecologica e aumento delle bollette: sembrano questioni tanto distanti, ma sono interdipendenti. Occorre che la classe politica capisca cosa si deve fare oggi per domani.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017