Un Catania a immagine e somiglianza di Tabbiani…e Grella. È la via per vincere? - QdS

Un Catania a immagine e somiglianza di Tabbiani…e Grella. È la via per vincere?

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Un Catania a immagine e somiglianza di Tabbiani…e Grella. È la via per vincere?

Simone Vicino  |
sabato 02 Settembre 2023

Nonostante una buona prestazione il Catania ha perso il primo match stagionale. Il gioco si è visto, ma serve più concretezza per stare al vertice.

“Voglio una squadra propositiva, aggressiva, che non abbia mai paura di imporsi”. Vincenzo Grella ha spesso ripetuto queste parole per disegnare il ritratto del suo Catania ideale: sfrontato, intenso, mai remissivo. A giudicare dalla prima gara di campionato dei rossazzurri, andata in scena al Massimino contro il Crotone, questo pensiero si è effettivamente concretizzato in realtà. Il risultato finale, la sconfitta, non è stato però quello auspicato.

Il Catania di Tabbiani

Il Catania, contro i calabresi di mister Zauli, ha dimostrato di avere l’atteggiamento giusto, di possedere idee di gioco e di avere gli elementi adatti per mettere in pratica tali principi. Squadra intensa e aggressiva, ritmi alti, giocate tecniche, i rossazzurri hanno avuto il netto controllo del gioco per almeno un’ora, prima di calare alla distanza e non riuscire a riprendere il filo di un match che il Crotone, con accortezza, furbizia e un po’ di fortuna (tre legni colpiti dagli etnei) ha poi fatto suo. La condizione atletica non può essere quella massima, peraltro in questo può aver inciso una preparazione con appena quattro test amichevoli disputati. Insomma, i meccanismi di gioco si sono visti, alcuni singoli sono emersi (Zammarini, Rocca e Chiricò su tutti) ma il risultato finale non ha premiato Tabbiani. Perché?

È la via giusta?

Controllare il gioco e produrre almeno cinque occasioni importanti senza concretizzarle, espone a rischi. Il Crotone ha incassato, resistito, sfruttato con pragmatismo la sua chance e poi ha addormentato la gara nel finale. Gara che Tabbiani non è poi riuscito a riprendere con i cambi: qualche spunto ha provato a darlo Bocic, ma dai neo entrati è arrivato poco in termini di impatto sulla gara. In questo senso, Di Carmine andrà rivisto quando raggiungerà una condizione atletica migliore. Insomma, cosa resta al Catania? L’impressione che le idee di gioco ci siano, che gli interpreti siano di buon livello, ma anche zero punti in classifica. Che, poi, è la cosa che nel calcio conta di più. Questo tipo di gioco premierà? Tabbiani si gioca tanto, ma anche Grella che ci ha creduto e scommesso. Il campo, come sempre, sarà unico giudice.

Simone Vicino

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