“Un pozzo di abati e principi”, l’ultima uscita di Mauro Cascio - QdS

“Un pozzo di abati e principi”, l’ultima uscita di Mauro Cascio

redazione

“Un pozzo di abati e principi”, l’ultima uscita di Mauro Cascio

mercoledì 19 Luglio 2023

Tutto gira intorno a un giudice: lui deciderà chi potrà cercare il pozzo e chi no

Tutto gira intorno a un giudice: lui deciderà chi potrà cercare il pozzo e chi no. E da quel giudice arrivi solo addormentandoti. Senza difese razionali, lasciandoti andare. Così, in questo luogo poco definito nei contorni, passa un’umanità di disperati, anzi, l’umanità disperata: quella odierna, che si agita nelle macerie di un senso che non c’è più, che non ha più autorità morali, certezze, verità, valori.

È un’umanità liquida che semplicemente scorre, senza conoscere la sua origine e ignorando la sua destinazione. Cercare i pozzi è roba da eroi o da falliti. Cioè di chi sa prendere sulle spalle il proprio fallimento. È intorno a ciò che ruota ‘Un pozzo di abati e di principi’ (Tipheret – GE Bonanno, 120pp), l’ultimo racconto del filosofo pontino Mauro Cascio, noto da anni per i suoi studi hegeliani e per opere di ‘intrattenimento culturale’, da ‘Piazza Dalmazia’ a ‘Davanti alla fine del mondo’ (che ha ispirato l’omonimo lavoro discografico di Roberto Kunstler, storico autore di Sergio Cammariere).

“Non che scrivere mi piaccia granché”, osserva Cascio, “è come se la vita ne fosse l’occasione. L’ispirazione. Quando non c’è ispirazione non c’è vita. Ecco a che servono i pozzi. A fare sì che ognuno possa esplorare la memoria del sottosuolo. E questo viaggio serve a questo e non serve solo a chi lo ha fatto, ma anche a chi vuole capire come si fa”. Ma il viaggio non è solo viaggio, scoperta, avventura. È anche una storia d’amore. “Se mi stacco da te, mi strappo tutto’, scriveva Sanguineti, ‘ma il mio meglio (o il mio peggio) ti rimane attaccato, appiccicoso, come un miele, una colla, un olio denso’”. La prosa di Cascio è, appunto, ‘appiccicosa’, piace senza spesso sapere neanche il perché. E spesso, di fronte a un finale che è un rovesciamento di ciò che pensavi di avere compreso, senza poterne fare a meno.

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