Vacanze Natale chiudono autunno "caldo" per la scuola, mobilitazioni per 3 studenti su 10 - QdS

Vacanze Natale chiudono autunno “caldo” per la scuola, mobilitazioni per 3 studenti su 10

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Vacanze Natale chiudono autunno “caldo” per la scuola, mobilitazioni per 3 studenti su 10

Redazione  |
giovedì 22 Dicembre 2022

La maggior parte pensa che cose del genere siano una perdita di tempo, tanti altri ne hanno però approfittato per recuperare con lo studio

Per il mondo della scuola, quello che sta per concludersi con le vacanze di Natale, è stato un autunno decisamente turbolento. Soprattutto sul fronte delle proteste studentesche. A segnalarlo un’indagine condotta nelle scorse settimane dal portale Skuola.net, intervistando 5.000 alunni delle superiori. Ben 3 studenti su 10, infatti, raccontano che da settembre ad oggi nel proprio istituto c’è stata qualche forma di azione organizzata (occupazione, autogestione, ecc.). Molte delle quali – circa un terzo – andate in scena proprio in quest’ultima parte dell’anno, nel mese di dicembre. Inoltre, anche laddove non si è arrivati allo scontro aperto, in 1 caso su 2 è stato imbastito perlomeno un dissenso “morbido” (lettere, assemblee e quant’altro).

Occupazioni le più diffuse, seguite da co-gestioni

Tornando alle proteste vere e proprie, la scena è stata più o meno equamente divisa tra le varie modalità. Le più diffuse, di poco, sono state le occupazioni (37%). Seguite da co-gestioni (33%) e autogestioni (30%). Con una partecipazione che è stata davvero consistente: a prendere attivamente parte alle proteste sono stati circa 7 studenti su 10. Anche se poi, scavando a fondo, solo una minoranza (39%) lo ha fatto per una precisa volontà di far sentire la propria voce. La platea più consistente lo ha fatto per condividere l’esperienza con i propri compagni (48%) o per prendere parte a qualcosa di nuovo, di diverso (13%).

Oltre 20% ne ha approfittato per recuperare con lo studio

E chi si è astenuto? La maggior parte (23%) pensa che cose del genere siano una perdita di tempo, tanti altri (20%) ne hanno però approfittato per recuperare con lo studio; a 1 su 5 è stato impedito dai genitori, 1 su 10 ha avuto paura della reazione dei professori. Perché la “risposta” della scuola, molto spesso, non è stata proprio morbida: in 1 caso su 4 sono state addirittura paventate delle conseguenze dal punto di vista didattico o disciplinare.

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