Lo stop fino al 28 marzo "in forma cautelativa". Inchiesta a Catania sui soggetti trombofilici Parla Caterina Arena, moglie di Stefano Paternò, "Stava benissimo". Si attende l'esito dell'autopsia
Anche l’Olanda, dopo Danimarca e Italia, ha sospeso l’uso del vaccino Astrazeneca fino al 28 marzo in forma cautelativa.
L’annuncio è stato dato dal ministero della Salute olandese e la decisione è stata assunta a seguito della segnalazione di “possibili effetti collaterali” che si sarebbero verificati, appunto, in Danimarca e Olanda.
La situazione in Italia
Va ricordato che in Italia sono stati sospesi soltanto alcuni lotti del vaccino Astrazeneca – ieri un altro, in Piemonte, dopo la morte di un docente di Biella, mentre si continua a procedere con gli altri perché non è stata dimostrata alcuna correlazione tra la somministrazione delle dosi e le morti, come quella dei tre militari in Sicilia.
I soggetti trombofilici
Intanto ieri un’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Catania su eventuali controindicazioni del vaccino AstraZeneca contro il Covid 19 su soggetti trombofilici.
L’inchiesta, a carico di ignoti, ipotizza il reato previsto dall’articolo 443 del codice penale: “Commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti “.
Potrebbero esserci, insomma, nel vaccino eventuali controindicazioni per alcune persone, controindicazioni che non sono state analizzate considerato il poco tempo a disposizione per la realizzazione del farmaco”.
Marinaio morto, parla la moglie
E mentre si attende l’esito dell’autopsia sul corpo di Stefano Paternò, il militare della Marina di 43 anni morto il giorno dopo che gli era stato somministrato il vaccino ad Augusta, la moglie, Caterina Arena, nel corso di una trasmissione televisiva ha detto: “Mio marito era contento di vaccinarsi. Mio marito stava benissimo, non soffriva di nulla”.
Il racconto della donna
“Ha fatto il vaccino – ha raccontato la donna – lunedì mattina alle dieci. Siamo tornati a casa verso le 17 e mentre stavamo tornando ha avvertito qualche brivido. A casa si è misurato la febbre, aveva 39. Ha mangiato, ha preso una tachipirina ed è andato al letto. Dopo un’ora la temperatura si era abbassata fino a 36,5. Si è alzato, stava benissimo, si è messo accanto a mio figlio che stava facendo un disegno. Poi siamo andati a dormire verso le 23-23.30”.
“Intorno alle due – ha detto ancora – mi sono svegliata perché ho sentito uno strano russare, lui si è irrigidito. Ho cercato di scuoterlo, aveva gli occhi fissi. Ho chiamato il 118, mi hanno detto subito cosa fare. Dopo circa 15 minuti è arrivata l’ambulanza, i medici hanno praticato il massaggio cardiaco. Dopo 45 minuti circa hanno detto che era morto.