Cosa non si può fare in zona gialla? E cosa si deve fare? In zona gialla è in vigore l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto. Non c'è coprifuoco, abolito a giugno. Ecco tutti i dettagli
Sicilia in zona gialla e il resto d’Italia ancora bianca. Dopo il monitoraggio covid-19 dell’Iss di oggi, regole e misure anti-contagio covid nelle varie regioni non dovrebbero subire cambiamenti lunedì 13 settembre. E’ sceso infatti l’Rt, in calo anche l’incidenza con le regioni a rischio moderato che da 17 sono passate a 3, sebbene siano aumentati i ricoveri in terapia intensiva.
Il passaggio in zona gialla scatta se l’incidenza regionale è uguale o superiore a 50 casi per 100mila abitanti, se le terapie intensive sono occupate oltre il 10% e se l’area non critica è occupata oltre la soglia del 15%.
Monitoraggio Iss
L’indice Rt si attesta oggi a 0,92 rispetto allo 0,97 della scorsa settimana, secondo quanto emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), relativo alla settimana 30 agosto-5 settembre, con dati aggiornati all’8 settembre. In calo anche l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti che, secondo gli indicatori decisionali, che decretano l’eventuale cambio di colore delle regioni, nella settimana 3-8 settembre, indicano il valore a 64 rispetto a 74 della scorsa settimana.
L’incidenza, seppure scesa, “rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti – ricorda la bozza del monitoraggio – che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti”. Sono in lieve aumento, invece, i ricoveri di malati di Covid nei reparti di terapia intensiva e in quelli di area medica non critica, sempre secondo i dati relativi alla settimana 30 agosto-5 settembre, con dati aggiornati all’8 settembre. Nel dettaglio, il tasso di occupazione in terapia intensiva dei pazienti Covid – si legge – aumenta infatti al 6,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 544 (31/08/2021) a 563 (7/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,4%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 4.252 (31/08/2021) a 4.307 (7/09/2021).
Tre, inoltre, le Regioni e Province autonome – Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano – che risultano classificate a rischio moderato questa settimana contro le 17 della scorsa settimana. Le restanti 18 Regioni/Province autonome risultano dunque classificate a rischio basso. Solo una, la Provincia autonoma di Bolzano, riporta un’allerta segnalata. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza, si legge nella bozza all’esame oggi della Cabina di Regia.
Variante Delta
La circolazione della variante Delta continua intanto ad essere prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. Questa la raccomandazione ribadita nella bozza di monitoraggio. “È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione – proseguono gli esperti – ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.
Zona gialla e zona bianca, cosa cambia
Cosa non si può fare in zona gialla? E cosa si deve fare? In zona gialla è in vigore l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Non c’è coprifuoco, abolito a giugno. Si può entrare e uscire dalla regione in zona gialla ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione a prescindere dal colore della zona di partenza e di arrivo.
Rispetto alla zona bianca, non cambiano le funzioni del Green pass: la Certificazione verde – per vaccinati, guariti o soggetti negativi a tamponi – permette l’accesso a ristoranti e bar al chiuso, dove vige il limite di 4 persone al tavolo, a meno che non si tratti di conviventi.
All’aperto, il servizio può essere offerto a tutti. Il Green pass resta indispensabile per l’accesso ad una serie di attività e servizi (piscine, palestre, centri termali, cinema, teatri, parchi a tema, congressi e fiere).