Salari bassi agli stranieri - QdS

Salari bassi agli stranieri

Angela Michela Rabiolo

Salari bassi agli stranieri

mercoledì 29 Agosto 2012

Indagine realizzata dalla Fondazione Moresca sui dati Istat relativi al quarto trimestre 2011. Italiani ed immigrati: al Sud la differenza tocca punte di 500 € mensili (40%)

PALERMO – Con la crisi economica che si è abbattuta senza pietà in Italia soffrono un po’ tutti ed è ovvio che alcuni soffrano più degli altri. Dall’inizio della crisi infatti, un nuovo disoccupato su quattro è un lavoratore immigrato.
Secondo uno studio sui livelli retributivi dei dipendenti stranieri in Italia realizzato dalla Fondazione Moresca su dati Istat relativi al quarto trimestre 2011, sono i moldavi coloro che guadagnano di più rispetto allo stipendio medio percepito nella loro terra natale: la paga mensile italiana equivale alla somma raccolta da 8 connazionali.
Al secondo posto si trovano i filippini: ognuno di loro guadagna in media quanto 6,1 lavoratori rimasti in Patria; subito dopo ci sono i marocchini, con un rapporto di 1 a 6 e gli albanesi: ciascuno di essi, in Italia, guadagna quanto 4,7 connazionali.
I cittadini provenienti dall’Albania, dal Marocco e dalla Romania sono quelli che in media ottengono un salario annuo più alto in assoluto (tra i 12.500 e 13.200 euro circa), mentre gli stipendi più bassi spettano a chi viene dal Sudamerica e dall’Europa non comunitaria. Un ucraino in Italia guadagna infatti solo come 4 suoi connazionali e un equadoregno come 3,6. L’eccezione del Marocco non fa altro che confermare la regola: l’immigrazione marocchina infatti è relativamente meno recente rispetto alle ondate di immigrati degli ultimi dieci anni.
Il confronto con le paghe ricevute da cittadini italiani penalizza gli stranieri su tutta la linea: il lavoratore immigrato percepisce in media il 25% in meno rispetto alla stessa posizione occupata da un italiano. Bisogna considerare inoltre che lo stipendio dei dipendenti stranieri viene frazionato ulteriormente per poter inviare sotto forma di rimesse degli aiuti alla propria famiglia.
In cifre, la differenza tra il salario di un italiano e quello di un immigrato equivale a 316 euro al mese e tocca punte di 500 euro (il 40%) nel Sud Italia, dove le retribuzioni riservate agli stranieri sono le più basse in assoluto.
Naturalmente si deve tener presente che quasi tutte le categorie salariali, sia che riguardino lavoratori italiani o meno, al Sud sono più basse. Per gli immigrati si passa infatti dai 1.113 euro netti al mese presi in Friuli Venezia Giulia ai 674 al mese della Calabria.
Valeria Benvenuti, ricercatrice della Fondazione che ha realizzato l’indagine, spiega: “Tra gli stranieri assunti in Italia, chi ha solo la licenza elementare non ha un reddito diverso da chi si è laureato. Questo dipende da due fattori: da un lato, gli immigrati sono costretti ad accontentarsi di lavori che richiedono una bassa qualificazione professionale. Dall’altro, la burocrazia per far valere in Italia un titolo di studio conseguito all’estero è più lunga e complessa”.
I dipendenti stranieri con licenza elementare guadagnano in media 923 euro netti al mese, il 9% in meno degli italiani con un pari titolo di studio. Si sale a 963 euro per i lavoratori con diploma superiore (-25% rispetto agli italiani) e a 1.139 euro per i laureati (con un picco del -30%).
Si viene a delineare una nuova scala sociale dove gli italiani si ritrovano un passo dietro gli stranieri ma comunque sull’orlo del baratro.

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