Sicilia che non innova non si può sviluppare - QdS

Sicilia che non innova non si può sviluppare

Raffaella Pessina

Sicilia che non innova non si può sviluppare

giovedì 02 Aprile 2009

Mentre si deve approvare il bilancio all’Ars si analizzano le prospettive. La denuncia di Busetta nel libro sulla Sicilia nel 2015

PALERMO – Un clima sicuramente più disteso quello di questi giorni a Palazzo dei Normanni , dopo le concitate sedute per approvare la riforma sanitaria della Sicilia. Le sedute d’Aula sono riprese con la solita pacatezza. In attesa che la commissione Bilancio approvi i documenti finanziari da far pervenire in Aula, i deputati si sono dedicati allo svolgimento di interrogazioni della rubrica Lavoro. Nella seduta d’Aula di martedì inoltre è stato comunicato che si è costituito l’Intergruppo parlamentare per la promozione dei vini siciliani a cui hanno già aderito 12 deputati.

È stato anche reso noto il programma dei lavori parlamentari: La commissione Bilancio avrà tempo fino a venerdì 17 aprile per l’esame dei documenti finanziari. Quindi l’Aula si riunirà dal 21 aprile al 24 per l’esame dei Dl nn 249 e 250, relativi appunto al bilancio 2009 e a quello triennale 2009/2011. Nel frattempo le altre commissioni esamineranno i disegni di legge relativi agli aiuti alle imprese (n. 119), gestione rifiuti e acque (nn.305-280-141), sull’attuazione delle politiche comunitarie (n. 379), sulla regolamentazione dei segretari comunali e provinciali, e sulle agevolazioni alle aziende agricole.

Tutti questi disegni di legge comunque verranno esaminati a Sala D’Ercole solo dopo l’approvazione del bilancio. E, a proposito di bilancio, la commissione di merito sempre martedì si è dedicata al delicato argomento della formazione professionale. Presente l’assessore al ramo Carmelo Incardona che ha dichiarato che vuole riportare il Prof  (Piano regionale dell’offerta  formativa) 2009 in Commissione regionale per l’impiego e quindi procedere alle revisioni che si renderanno opportune   per poi convocare il competente Nucleo di valutazione per ottenere indicazioni che tengano conto delle  osservazioni e dei contenuti emersi  dal dibattito politico di  questi  giorni. Incardona ha voluto precisare che il bando di presentazione dei progetti chiaramente distingueva l’ammissibilità dei medesimi rispetto al relativo finanziamento e, pertanto, con riferimento al Prof 2009 si limitava il contenuto finanziario al plafond così come assestato nel 2008, più gli ulteriori eventuali rinnovi contrattuali dovuti obbligatoriamente al personale. L’assessore ha riconosciuto comunque, che l’attuale appostamento per il corrente esercizio finanziario, pari a 194 milioni di euro, risulta largamente insufficiente rispetto a quanto assestato nel 2008 (263 milioni), circostanza che comunque  non pregiudica la possibilità di attingere ai finanziamenti comunitari. Sarà grazie a questi ulteriori finanziamenti che sarà possibile aprire ai nuovi enti inseriti nel piano del 2009.

E sempre nel pomeriggio di martedì scorso nella Sala Gialla del Palazzo dei Normanni si è svolto il Convegno lo sviluppo della Sicilia tra federalismo ed innovazione, organizzato dalla Fondazione Curella , durante il quale è stato presentato il libro “Sicilia 2015, obiettivo sviluppo, un traguardo possibile” curato da Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella, che in 18 capitoli realizzati da diversi economisti traccia una mappa delle strategie da attuare per avvicinare la Sicilia alle regioni più sviluppate e delinea le caratteristiche del sistema attuale. “Il buco occupazionale da qui al 2015 sarà tra i 500 mila e gli 800 mila posti di lavoro e se non vi sarà un progetto serio di attrazione di investimenti dall’esterno si rischierà una desertificazione demografica dell’Isola”.

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