Ars rissosa e molto costosa - QdS

Ars rissosa e molto costosa

Raffaella Pessina

Ars rissosa e molto costosa

giovedì 13 Agosto 2009

Parlamento. Sempre più costoso ma poco produttivo.
Partenza a rilento. Per eleggere il presidente Cascio due sedute e tre votazioni, per formare l’Ufficio di Presidenza e le commissioni sono state necessarie ben sette sedute.
Costi. Nel 2008 un bilancio di 161,3 milioni di euro in aumento di 4 milioni rispetto al 2007 e aumento del numero delle commissioni con dieci  rispettivi presidenti, vice e segretari

PALERMO – Anche quest’anno è giunto il momento dei resoconti dell’attività legislativa del nostro Parlamento siciliano. Quanto hanno lavorato i 90 deputati che occupano, non sempre, gli scranni di Palazzo dei Normanni? La quindicesima legislatura è cominciata nel mese di Maggio 2008 ed esattamente il 22, e come da regolamento si è proceduto al giuramento dei parlamentari e alla votazione del Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, seggio richiesto a gran voce da Francesco Cascio, palermitano, eletto nella lista del Pdl con 21.225 voti di preferenza. Ci sono volute ben due sedute e tre votazioni perché la sua elezione fosse portata a compimento. Il segnale dei primi malesseri politici che poi sarebbero sfociati in una situazione politica attuale piuttosto difficile. Si è dovuti arrivare fino alla settima seduta per completare la elezione dell’Ufficio di Presidenza, i componenti delle Commissioni legislative, le dichiarazioni del Presidente della Regione e la nomina della Giunta di Governo, nonché la presentazione disegni di legge decaduti nella precedente legislatura e riproposti nella nuova legislatura. L’Assemblea comunque procede a rilento, tant’è che nel mese di maggio si svolgono solo 3 sedute d’Aula, 3 a giugno, 5 a luglio e due ad agosto, mese in cui l’Assemblea va in vacanza. Il 6 agosto i battenti sono stati chiusi per essere riaperti il 16 settembre. Qualche paragone con la precedente legislatura (la 14 ma): 3 sedute a maggio, 3 a giugno, 5 a luglio e 5 ad agosto, con chiusura dell’Assemblea l’8 e riapertura l’11 di settembre.
E’ chiaro che vengono calcolate le giornate di riunione dei deputati e non il numero delle sedute d’Aula, poiché nella stessa giornata si possono, per Regolamento, effettuare diverse sedute. In pratica, in 15 mesi di legislatura si sono svolte poco meno di 90 giornate di lavoro e proporzionalmente, 6 al mese (neanche 2 a settimana).
Le sedute d’Aula sono state invece 105 dal 22 maggio 2008 al 29 luglio 2009.  Il 2008 si è chiuso con il numero più alto di giornate: nonostante le sole 4 di settembre, se ne sono tenute 9 a ottobre, 6 a novembre e ben 9 a dicembre. Da rilevare che nel 2009 il mese di marzo ha segnato un picco di ben 10 sedute, mentre gennaio e febbraio hanno rispettato i soliti numeri  con rispettivamente 4 e 5 sedute. Quindi 8 ad aprile, 3 maggio, 5 e giugno e 7 a luglio.  Ma a fare discutere sono le spese del Parlamento nel 2008: 161,3 milioni di euro in tutto. Spese che non accennano a diminuire visto che nel bilancio preventivo 2009 si parla di un aumento del 3%, passando cosi da 161 a 166 milioni di euro.  Un aumento che non trova spiegazioni al momento, vista anche l’impossibilità di raggiungere in questi giorni il presidente Francesco Cascio.
La differenza fondamentale con la passata legislatura è che si era creata una maggioranza molto forte, in grado di approvare rapidamente tutta una serie di norme che avrebbero portato grande vantaggio alla Sicilia. In realtà si è verificato un disgregamento della maggioranza stessa, con la formazione di piccole correnti interne che hanno cercato di prevalere le une sulle altre. E così, quella che ad inizio della legislatura era una potenza formata dal Movimento per l’Autonomia, con il suo leader Raffaele Lombardo, il Pdl, frutto dell’Unione tra Forza Italia ed Alleanza Nazionale e l’Udc, si è dimostrato essere un gigante dai piedi d’argilla, con un Pdl frantumato in fazioni che riflettono gli orientamenti romani, un Governo costretto a lottare contro i rappresentanti della maggioranza e l’Udc, fuori da tutti i giochi.  Il braccio di ferro tra Il governatore della Sicilia Lombardo, che ha deciso di azzerare la Giunta e il capogruppo del Pdl all’Ars Innocenzo Leontini, alla fine è stato ricomposto dal Presidente del Consiglio, segno che la frattura è divenuta insanabile e che nemmeno Roma è riuscita a mantenere calmi gli animi. Questo in parte spiega l’immobilismo legislativo, al quale va aggiunto il periodo di sosta dovuto alla campagna elettorale per le elezioni europee che ha impegnato praticamente tutto il mese di maggio 2009.
La curiosità che ha caratterizzato questa legislatura è stato il fermento di diversi deputati che hanno deciso per propri motivi, il passaggio dal partito in cui erano stati eletti ad altro gruppo parlamentare: il 27 maggio 2008 Giulia Adamo passa dal gruppo di Forza Italia a quello Misto; il 23 maggio Anna Finocchiaro rinuncia al seggio e opta per quello di senatore; al suo posto andrà Bernardo Mattarella. il 18 giugno Antonello Antinoro, eletto anche senatore, vi rinuncia per rimanere in Sicilia; nella stessa data Angelo Lombardo, fratello del Presidente della Regione sceglie il seggio romano e al posto suo arriva Orazio D’Antoni, mentre Francesco Musotto opta per il seggio regionale rinunciando a quello europeo e l’8 luglio esce da Forza Italia e  aderisce al gruppo misto, anche se le sue simpatie sono già per il Movimento di Lombardo. Il 3 febbraio 2009  Marianna Caronia aderisce al gruppo misto e lascia l’Mpa e infine sia Giulia Adamo che Marianna Caronia il 23 marzo passano dal Gruppo Misto al Pdl.

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