Lo ha detto la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, aprendo al Senato il convegno “Contrasto alle mafie: gli strumenti nella dimensione istituzionale nazionale e regionale” promosso proprio dalla Commissione Antimafia.
“Se le mafie continuano a caratterizzarsi per la facilità di rapporto con la politica soprattutto quella locale – ha detto – il nostro lavoro di esame sulle liste al di là delle polemiche ha un obiettivo: una chiamata a un maggior senso di responsabilità da parte delle forze politiche nell’investire nella classe dirigente locale, non ci si improvvisa amministratori locali. I problemi che si sono verificati nelle amministrazioni locali dimostrano che le mafie condizionano in maniera trasversale tutte le forze politiche e che anche dove non trovano complicità approfittano dell’ingenuità”.
“Il nostro lavoro, che faremo anche per la Regione Sicilia e per Ostia, ha la funzione di responsabilizzare maggiormente le forze politiche e responsabilizzare le Regioni a statuto speciali per le loro leggi elettorali e tutte le istituzioni nazionali per rivedere il procedimento elettorale. In Sicilia – ha proseguito – la Commissione elettorale avrà 18 ore a disposizione per valutare la congruità delle liste nei confronti della Legge Severino: mi domando se siano sufficienti, anche a validi magistrati, per fare una verifica obiettiva e corretta della situazione almeno dei carichi pendenti e dei certificati penali dei candidati”, ha concluso Bindi.