Salute: "La dieta mediterranea è morta", l'allarme dell'Oms - QdS

Salute: “La dieta mediterranea è morta”, l’allarme dell’Oms

Salute: “La dieta mediterranea è morta”, l’allarme dell’Oms

venerdì 25 Maggio 2018
La dieta mediterranea è morta, proprio nei Paesi in cui è nata. L’allarme arriva dall’European Congress on Obesity a Vienna, e a lanciarlo è Joao Breda, responsabile dell’Ufficio europeo dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche. La prova della morte del regime alimentare famoso in tutto il mondo come il più salutare, arriva dalla bilancia dei bambini greci, spagnoli e italiani.
 
In Grecia, Spagna e Italia oltre il 40% dei bimbi di 9 anni è obeso o in sovrappeso, dato che a Cipro arriva al 43%. Insomma, i Paesi che hanno dato il nome alla dieta più sana del mondo di fatto non la seguono più, tanto che vantano i bimbi più grassi d’Europa.
 
Dolci, cibo spazzatura e bibite zuccherate hanno rimpiazzato i piatti della dieta tradizionale, ricca di frutta e verdura, pesce e olio extravergine d’oliva. "La dieta mediterranea per i bambini di questi Paesi è morta", ha detto Breda a Vienna. "Non c’è più.
 
E i più vicini alla dieta mediterranea sono i bambini svedesi. La dieta mediterranea è andata, e noi dobbiamo recuperarla".
 
Oggi i bimbi dei Paesi bagnati dal Mediterraneo mangiano troppi zuccheri, grassi e sale nel cibo, e si muovono molto poco.
 
L’esperto guarda ai dati europei del report che monitora l’obesità. Gli ultimi numeri, relativi al periodo 2015-17, mostrano che i tassi di obesità infantile più bassi spettano a Tajikistan, Turkmenistran e Kazakistan.
 
Ma anche Francia, Norvegia, Lettonia e Danimarca hanno tassi di obesità ridotti, dal 5% al 9%, mentre l’Irlanda è al 20%.
 
La buona notizia, riferisce ‘The Guardian’, è che i Paesi mediterranei stanno affrontando il problema.
 
Almeno tre quarti dei bambini italiani oggi mangiano frutta tutti i giorni o per la maggior parte della settimana.
 
"E’ un progresso – conclude Breda – E’ stato riconosciuto che c’è un problema e si sta cercando di intervenire".

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