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Catania – Provincia: dove va Pubbliservizi? Liotta: “Acquisita dal Consorzio”

Desiree Miranda

Catania – Provincia: dove va Pubbliservizi? Liotta: “Acquisita dal Consorzio”

venerdì 17 Maggio 2013

Lo scenario in vista della conversione delle Province regionali in Consorzi di Comuni, secondo lo Statuto. Sul tavolo la posizione di 400 lavoratori. Dovrà subentrerà il nuovo soggetto

CATANIA – Cambiano gli assetti alla Provincia regionale di Catania dopo la legge del governatore Rosario Crocetta (di adeguamento a quella nazionale) che abolisce gli enti provinciali in favore dei consorzi. Cambiano quindi anche tutti i rapporti e le strutture che fino ad oggi l’hanno caratterizzata.
Nell’ambito della rimodulazione delle province siciliane dunque, va riconsiderata anche la posizione delle partecipate degli Enti e nel caso specifico di Catania la posizione della Pubbliservizi il cui 99% delle azioni è di proprietà della Provincia e la restante parte dell’istituto musicale Bellini. Il problema fondamentale è che la legge 4 dell’agosto 2012 stabilisce che le partecipate debbano essere dismesse. Sono considerate uno dei mali dell’Italia e quindi entro il 31/12/2013 devono essere liquidate o messe sul mercato. Sul tavolo la posizione di circa 400 lavoratori, ovvero 400 famiglie che “bisogna tutelare al massimo nell’ambito dei limiti e delle direttive imposte dalla legge”, come sostiene il commissario straordinario Antonella Liotta.
 
Avviati quindi tavoli di lavoro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle imprese, il presidente della Pubbliservizi, Vittorio Lo Presti, il presidente del Consiglio provinciale, Giovanni Leonardi e i capigruppo consiliari. La preoccupazione principe è legata alla sopravvivenza dell’azienda. Mancando l’ente provinciale, infatti, dovrebbe essere automatica la decadenza del rapporto con la sua partecipata, ma ad escludere questa eventualità è proprio il commissario Liotta poiché i rapporti patrimoniali tra l’Ente Provincia e l’ente subentrante saranno regolati secondo i principi della successione tra enti pubblici.
“I consorzi o il soggetto che subentrerà – ha detto il commissario Antonella Liotta – acquisirà a titolo universale gli attivi e passivi dell’Ente. Fermo restando che bisogna aspettare la pronuncia della Corte Costituzionale in merito al ricorso presentato sulla legittimità della legge nazionale”. Ancora incerto dunque il futuro della Pubbliservizi e i sindacati promettono di mantenere alta l’attenzione con il sicuro sostegno dell’amministrazione. La società partecipata della Provincia, infatti, se da una parte è vero che ha delle voci di bilancio negative, dall’altra ne ha alcune molto positive. Non solo. I servizi che riesce a garantire hanno di certo dei costi per la collettività minori rispetto a quelli di mercato e sono anche eterogenei. Dall’ordinaria manutenzione dei circa 2400 km di strade di competenza, o dei 138 edifici scolastici, agli interventi straordinari in caso di caduta di sabbia vulcanica o neve.
“Sino alla fine del mandato saremo a servizio della comunità con l’impegno che ci ha caratterizzato negli anni”, afferma il presidente del Consiglio, Giovanni Leonardi. Grande disponibilità da parte di tutte le parti in causa, dunque, per cercare di risolvere il problema Pubbliservizi, ma ciò che appare strategico è sensibilizzare il Governo nazionale sulla necessità di un differimento dei termini di legge “in modo da poter aprire una riflessione ponderata sul futuro delle società in house nelle Pubbliche amministrazioni”, spiega Liotta. “Mi auguro che i sottosegretari Giuseppe Berretta e Giuseppe Castiglione, deputati catanesi, si attivino prima possibile per scongiurare l’ennesima potenziale mina sociale che poterebbe scaturire dalla crisi di Pubbliservizi”, conclude il presidente del Consiglio provinciale Leonardi.

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