Aveva appena appiccato le fiamme a sterpaglie e rifiuti e alla vista dei carabinieri ha tentato la fuga in auto.
Il piromane, M.G. di Agrigento, di 35 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Agrigento dopo un inseguimento rocambolesco. Nelle sue tasche sono stati trovati accendini, fiammiferi e materiale infiammabile.
L’uomo è accusato di tentato incendio doloso ed è agli arresti domiciliari.
Gli incendi nelle aree boschive e rurali che hanno interessato la provincia agrigentina nelle ultime settimane sono una delle priorità, tra le attività illecite, nel mirino dei numerosissimi pattugliamenti predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento.
Durante uno di questi servizi dedicati alla prevenzione degli incendi di natura dolosa che una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Agrigento si è imbattuta, lo scorso pomeriggio, nel piromane che aveva appena appiccato le fiamme sul ciglio della s.s 122 in Contrada Petrusa.
I Carabinieri, una volta ammanettato il piromane, sono tornati a spegnere le fiamme.
L’intervento dei militari ha evitato che l’incendio si propagasse alle campagne circostanti, ricche di vegetazione e, soprattutto, dove si trovano molte abitazioni.
Il piromane è un malato di mente che va curato con i lavori forzati di contrappasso e soprattutto lo Stato dovrebbe comminare la pena dell’ergastolo in quanto il reato ambientale ed i danni conseguenti per gravità e durata non sono secondari rispetto all’omicidio volontario. Ciò significa che i nostri politici (e qua mi cascano le braccia) dovrebbero aggiornare il c.p. Ma Draghi e company sono impegnati altrove….