Dal 14 novembre infermieri in sciopero da Nord a Sud

Dal 14 novembre infermieri in sciopero da Nord a Sud, basta al “ruolo di vittime sacrificali”

Filippo Calascibetta

Dal 14 novembre infermieri in sciopero da Nord a Sud, basta al “ruolo di vittime sacrificali”

Redazione  |
lunedì 06 Novembre 2023

Il 14 novembre inizieranno una serie di scioperi degli infermieri da Nord a Sud, ecco le motivazioni presentate da Nursing Up

“Dalle prossime settimane una serie di mobilitazioni, sit in, cortei e manifestazioni da Nord a Sud denunceranno apertamente il malcontento dei professionisti dell’assistenza, per ciò che ogni giorno sono costretti a subire nelle Regioni e nelle aziende sanitarie”. Lo annuncia Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up precisando che, “senza novità di rilievo, renderemo pubblico, a partire già dal prossimo 14 novembre, un primo elenco di proteste, presidi, cortei e manifestazioni, da Nord a Sud. Gli infermieri italiani”.

Il problema degli infermieri in Italia

Un nuovo punto critico per gli infermieri è rappresentato dall’orientamento del Governo, espresso dal sottosegretario del ministero del Lavoro, Claudio Duringon, rispetto alla possibile revisione della norma in legge di Bilancio sulle pensioni che sarebbe “solo ed esclusivamente a favore della dirigenza medica. Rivedere le proprie posizioni e decidere di ‘fare dietro front’ soltanto rispetto alle reiterate proteste dei medici e ignorare gli appelli dei professionisti dell’assistenza, in relazione a un capitolo così importante come quello delle pensioni, potrebbe non fare altro che acuire una situazione di per se già delicatissima”, aggiunge De Palma. “Ci si renda conto, una volta per tutte, che a mancare in Italia sono prima di tutto gli infermieri (da 175mila a 220mila unità come da nostra indagine) e non certo i medici, e che adesso, più che mai, arrivati al limite massimo della sopportazione, gli infermieri non intendono ancora una volta recitare il ruolo delle vittime sacrificali”.

“I nostri centralini da giorni non smettono di squillare. Gli iscritti ci chiedono se davvero saranno ‘toccate’ le loro pensioni. Vogliono lasciare la sanità italiana, vogliono fuggire all’estero, vogliono capire come andare prima in pensione. Ci auguriamo che di illazioni si tratti, e ci auguriamo di leggere, con urgenza, chiarimenti rassicuranti del Governo sulla questione. Certo è che non accetteremo che una norma del genere, nella sua estrema gravità, sia addirittura rivista solo a favore dei medici e che invece gli infermieri e le ostetriche e le altre professioni dell’assistenza, (quelli che peraltro mancano davvero) subiscano l’onta dell’ennesimo volta faccia”, conclude.

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