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Messina – Faro e Ganzirri, rifiuti nei laghi. I vincoli non frenano il degrado

Valeria Zingale

Messina – Faro e Ganzirri, rifiuti nei laghi. I vincoli non frenano il degrado

venerdì 18 Settembre 2009

La tutela e la conservazione delle prestigiose aree sono all’attenzione delle associazioni ambientaliste. Dopo la giornata ecologica di giugno, la sporcizia è tornata come prima

MESSINA – Ci risiamo. Nonostante la giornata ecologica organizzata dall’Associazione “Rosa dei Venti”, denominata “ecolago”, che si è svolta il 21 giugno scorso nella riserva naturale orientata Laguna Capo Peloro, tutto è tornato come prima. Solo alcuni mesi fa venivano estratti dalle rive del lago rifiuti di ogni genere: lattine, bottiglie di plastica e vetro, ombrelli, persino biciclette, lastre di marmo, parte dell’arredo urbano e batterie d’auto.
A distanza di alcuni mesi, dentro e attorno al pantano grande regna nuovamente il degrado. L’acqua è torbida e infestata da rifiuti di vario genere, soprattutto bottiglie, contenitori di detersivi, lattine, e persino un altoparlante. Attorno al lago, poi, le solite discariche di rifiuti ingombranti ammassati accanto ai cassonetti, insieme a lastre di eternit. Nell’area spiccano anche i marciapiedi anneriti e le fioriere spoglie. Si è tentato di riqualificare la zona con alcuni interventi tipo “il percorso naturalistico”, ma ciò non è stato sufficiente. All’inciviltà e alla maleducazione della gente – che purtroppo utilizza i beni pubblici come discariche – non si risponde con un massiccio controllo del territorio e con degli interventi di manutenzione e di pulizia mirati e continui. I due laghi, detti Pantano Grande (lago di Ganzirri) e Pantano Piccolo (lago del Faro), collegati direttamente con il Mare Ionio il primo, con il Mar Tirreno l’altro, sono rinomati in tutta la Sicilia sia per la tradizionale attività di molluschicultura, sia come frequentata zona di villeggiatura dello Stretto.
 
I problemi connessi alla loro tutela e conservazione sono da moltissimi anni all’attenzione, oltre che delle associazioni naturalistiche, anche di numerosi organismi internazionali. Da questo interesse dimostrato dal mondo scientifico si è ottenuto che la zona in oggetto fosse sottoposta ad una serie di vincoli, che purtroppo per la latitanza degli enti locali, non sono serviti a frenarne il continuo degrado. Nell’area – come si diceva – insiste la Riserva Naturale Orientata della Laguna di Capo Peloro istituita dalla Regione, con decreto assessoriale n. 437/44, il 21 giugno 2001, la cui gestione è stata affidata alla Provincia regionale di Messina.

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