Errare è umano, ma combattere per vincere - QdS

Errare è umano, ma combattere per vincere

Carlo Alberto Tregua

Errare è umano, ma combattere per vincere

giovedì 10 Aprile 2014
Ognuno di noi, quando arriva all’età della ragione deve tentare di capire come vuole vivere, oppure come vuole galleggiare. I due modi sono contrapposti. Se si vuole vivere bisogna adoperarsi per fare, non tanto per fare, ma fare tanto.
Ma il fare non è sempre produttivo ed efficace, cioé non sempre si conseguono risultati positivi. Il fare è efficace se crea valore, sociale ed economico. Sono i risultati che indicano se il nostro fare è positivo o se è, ripetiamo, tanto per fare.
L’inconcludenza delle persone e delle loro azioni è una delle cause peggiori della grave situazione sociale ed economica in cui versa il nostro Paese. Il pesce lesso, Enrico Letta, ha galleggiato per quasi dieci mesi senza produrre alcun risultato concreto. Matteo Renzi, in due mesi, ha messo in campo più provvedimenti che nei precedenti tre anni. Staremo a vedere se funzioneranno.
Ognuno di noi deve avere la consapevolezza della propria limitatezza e quindi della possibilità di commettere errori.

Non bisogna aver paura degli errori, perchè essi derivano dalla pochezza della natura umana. L’importante è trarne insegnamento, per evitare, se possibile, di ricommetterne uno dello stesso tipo. Per esempio, il mio personale convincimento è che il matrimonio è un errore che si deve commettere.
Nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, nei rapporti con i propri familiari ed in quelli con i terzi, anche sconosciuti, il cosiddetto prossimo, bisogna essere sempre disponibili a comprendere, a collaborare e a dare.
Quando incontriamo una persona non conosciuta dobbiamo cercare di capire di che pasta è fatta, se è una persona per bene o per male, in modo da poterci regolare. Bisogna capire se si può instaurare un rapporto di fiducia, anche se limitata, oppure è meglio non avere nessun rapporto.
La questione diventa più complicata quando abbiamo rapporti con i parenti. è noto che i parenti non ce li scegliamo e, dunque, bisogna essere cauti nei rapporti che intratteniamo con loro. La parentela non è elemento sufficiente perchè le persone vadano d’accordo, anzi, può essere un elemento contrario all’andare d’accordo.

 
Cosa vuol dire tentare di non commettere errori? Vuol dire essere attenti a tutte le circostanze che incontriamo, giorno per giorno, valutarne i pro e i contro, capire cosa c’è dietro ad argomenti degli interlocutori e fare ogni possibile per evitare, appunto, errori.
Non possiamo girarci intorno alla questione di fondo, e cioé che vi è la nostra primaria responsabilità delle azioni. Deboli mentalmente sono quelli che ribaltano sugli altri la colpa degli eventi negativi che li toccano.
Non può essere colpa degli altri la causa dei nostri errori, ma siamo noi stessi che da quando avevamo tredici anni non abbiamo preso l’abitudine di addestrarci ogni giorno senza interruzioni, di lavorare sul nostro cervello per fargli capire sempre di più e sempre meglio che cosa accade, senza esaltarsi e senza deprimersi: insomma, comportarsi in modo equilibrato. L’equilibrio, si sa, è difficile da raggiungere e da mantenere, però è il modo migliore per affrontare le situazioni.
 
Nonostante gli errori, bisogna combattere per vincere, non per sopraffare gli altri. Vincere la propria battaglia della vita, sapendo che quando l’orologio biologico si ferma, il corpo finisce ma, secondo me, lo Spirito continua a vivere nel mondo dell’energia. è una questione della quale sono convinto.
Per agire bene occorre potenziare  creatività ed innovazione, supportare tutte le azioni ad alto valore aggiunto. Sembrano termini economici, ma valgono anche nel sociale e nei rapporti fra le persone.
È l’innovazione che ha fatto, e fa, progredire l’Umanità. è il valore aggiunto che genera ricchezza economica e sociale. è la creatività che fa immaginare scenari che altri non vedono e fa vedere molto avanti quando gli altri riescono a vedere fino a i propri piedi.
Tentare di fare di più, continuamente, di risolvere al meglio i problemi che ci capitano, di essere disponibili per soccorrere chi ha bisogno, di fare l’interesse generale prima di quello nostro: ecco dei modi utili a combattere per vincere la vicenda della vita, anche quando ci aggrediscono pesanti malattie.
 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017