Settore delle costruzioni: i numeri della recessione - QdS

Settore delle costruzioni: i numeri della recessione

Oriana Sipala

Settore delle costruzioni: i numeri della recessione

venerdì 12 Settembre 2014

Segni di ripresa inesistenti: l’edilizia continua a registrare un forte calo

ROMA – Il settore delle costruzioni sta conoscendo solo variazioni di segno negativo. I sindacati parlano infatti di uno “tsunami” che sta travolgendo l’edilizia del nostro Paese. È l’allarme lanciato da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil a Roma in occasione dell’assemblea dei quadri e delegati dei tre sindacati di categoria dei lavoratori edili.
 
Per i sindacati, sulla base dei dati delle casse edili, a dicembre 2013, rispetto a gennaio 2008, la crisi ha travolto operai (-39%), ore lavorate (-43%), massa salari (-36%) e imprese (-33%). Una situazione che non è migliorata con il 2014, che a giugno ha fatto segnare, sempre rispetto a gennaio 2008, un ulteriore crollo negli indicatori: operai (-47%); ore lavorate (-49%), massa salari (-43%) e aziende (-40%).
E la situazione non è migliore negli altri comparti del settore delle costruzioni. Per quanto riguarda il cemento, la produzione è calata del 12% sul 2012, mentre i consumi sono scesi del 15%, e allo stesso tempo aumenta il peso dell’export, arrivando a rappresentare il 10% del totale prodotto. Le aspettative per il 2014 permangono negative, con un rallentamento della caduta che dovrebbe attestarsi intono all’8%.
Nel sistema legno-edilizia-arredo il calo del fatturato, spiegano Feneal-Fillea e Filcam, è, a consuntivo 2013, del -3,2% e la perdita degli addetti pari a 6.800; le esportazioni, invece, proseguono il trend positivo degli ultimi tre anni (+2,4%), anche se in misura più contenuta rispetto alle previsioni di inizio anno. Nel 2014 il consumo nazionale di legno fa ancora registrare un nuovo calo: -3,7%; mentre per le esportazioni è attesa un’ulteriore crescita del +3,4%.
I sindacati, inoltre, registrano nel 2013 un -15,2% della produzione dei laterizi, che hanno ormai più che dimezzato la capacità produttiva nazionale. Si prospetta un calo della produzione totale dell’industria dei laterizi pari al 5,6%, per stabilizzarsi intorno ai 6 milioni di tonnellate fino al 2016.
Alcune note positive arrivano dai lapidei, con un recupero dei livelli pre-crisi. E sono in ulteriore crescita il saldo commerciale (marmo e graniti) e la quota di esportazioni (38,2% in media nel 2013). Il primo trimestre 2014 decreta un’ulteriore crescita dell’export italiano di lapidei, sia in quantità che in valore.
La crescita nazionale del settore riguarda, però, soprattutto l’estrazione dei blocchi, mentre la lavorazione è in continuo ridimensionamento a causa della concorrenza internazionale. Per questo motivo ad una crescita della produzione nazionale non si accompagna un altrettanto evidente sviluppo economico ed occupazionale dei distretti produttori. Riguardo all’occupazione, infatti, nel 2013 si stima un calo a livello nazionale del 3,42%, e un’ulteriore perdita di posti di lavoro nel 2014.

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