Viadotto Himera, chissà quando. Resta il treno - QdS

Viadotto Himera, chissà quando. Resta il treno

Rosario Battiato

Viadotto Himera, chissà quando. Resta il treno

venerdì 26 Giugno 2015

Viadotto sulla A 19: si allungano i tempi del cronoprogramma commissariale, via ai lavori finanziati dal M5S per la bretella. Firmata l’intesa sul contratto di servizio tra Regione e Trenitalia: 190 milioni di investimento

PALERMO – Ancora giornate intese per le infrastrutture siciliane. Tra lunedì e giovedì si sono aggiunti due ulteriori tasselli al complesso pacchetto che riguarda le soluzioni possibili e reali per ripristinare il traffico sulla A19 interrotto dal crollo del viadotto Himera. Segnali da dividere in due grandi insiemi: programmatici, come la consegna del cronoprogramma da parte del commissario Guardabassi alla Protezione civile, e concreti come l’avvio dei lavori per la bretella finanziati dal M5S – circa 300mila euro – che dovrebbe ridurre di 40 minuti gli attuali tempi di percorrenza in un mese di lavoro. A proposito di passi concreti, proprio ieri è stato firmata l’intesa per il contratto di servizio tra la Regione siciliana e Trenitalia. 
Il commissario governativo, Marco Guardabassi, ha anticipato di qualche giorno la consegna del cronoprogramma alla Protezione civile, prevista per il 29 giugno, che dovrebbe confermare tre mesi per la costruzione della bretella e quattro per demolire il viadotto. Se questi tempi fossero confermati, il bypass dovrebbe essere pronto per ottobre. “Il Dipartimento della Protezione civile – si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture – ha ricevuto, con una settimana di anticipo sui 20 giorni previsti, il piano predisposto dal Commissario per le attività emergenziali conseguenti alla frana che ha investito il viadotto Himera dell’Autostrada A19 Catania-Palermo”.
Ma non finisce qui, perché il piano, prima di essere definitivamente approvato, dovrà affrontare altri due passaggi. “Il piano per la più celere attuazione delle misure volte ad uscire dalla situazione di emergenza per la viabilità – spiegano dal ministero – dovrà ora essere valutato e approvato dal capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, previo esame da parte del Comitato di monitoraggio interistituzionale appositamente istituito”.
In attesa che si vengano a conoscere i tempi certi, permangono i dubbi sulla tempestività dell’azione governativa. Dall’attivismo iniziale, quattro giorni dopo il crollo era stata istituita la commissione ispettiva e si era verificato il sopralluogo del ministro Delrio (decreto n.122), al lungo silenzio durato fino al 18 maggio, quando il CdM ha approvato la dichiarazione di stato d’emergenza. Altri dodici giorni per la nomina del commissario a cui se ne aggiungono ancora otto per la registrazione dell’atto di nomina. Soltanto il 9 giugno si avvia il conto alla rovescia per la presentazione del piano, visto che il provvedimento prevedeva venti giorni di tempo a partire dalla pubblicazione in Guri. Fanno quasi tre mesi dal crollo e ancora si attende l’approvazione del piano per il risanamento.
C’è ancora tempo, invece, per la presentazione dell’altro piano, quello a cui sta lavorando Calogero Foti, dirigente regionale del dipartimento della Protezione civile. Anche lui, come Guardabassi, è stato nominato il 30 maggio scorso, ma per gestire l’emergenza nel territorio delle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina e Trapani colpito dagli eventi calamitosi verificatisi tra febbraio e aprile. Proprio in quell’occasione era stato previsto un tempo limite di 60 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza in Gazzetta ufficiale per la predisposizione di un piano con misure volte a rimuovere le situazioni di rischio, assicurare l’assistenza e il ricovero delle popolazioni colpite.
I treni siciliani ricominciano la corsa. Sulla base dell’intesa firmata ieri – si legge in una nota diffusa da Trenitalia -, si prevedono un investimento di 190 milioni di euro (40 milioni in autofinanziamento da parte di Trenitalia e due tranche di 100 e di 50 milioni di euro da parte della Regione Sicilia) per l’acquisto di nuovi convogli e un piano preciso per potenziare il servizio siciliano con più corse, treni più moderni e servizi più adeguati alle esigenze dei pendolari.  Obiettivi che sono alla base dell’accordo messo nero su bianco tra l’assessore Giovanni Pizzo e Orazio Iacono, direttore della divisione Passeggeri regionale di Trenitalia.
Proprio la Regione siciliana, che ha acquisito le piene competenze in materia di programmazione e finanziamento dell’offerta ferroviaria regionale, “stipulerà con Trenitalia un contratto di servizio biennale (1 gennaio 2015 – 31 dicembre 2016) che prevede la produzione annua di 9,5 milioni di treni-km a fronte di corrispettivi per 111,5 milioni di euro”. Un contratto “ponte” che sarà il preludio di un successivo affidamento di più lunga durata. Un’azione, riportano da Trenitalia, che segue quanto avviato dal 3 maggio con le 14 corse giornaliere che collegano Palermo e Catania e che hanno già trasportato oltre 100mila pendolari.

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