Regione, è ancora crisi. Il caso “Vinciullo” divide - QdS

Regione, è ancora crisi. Il caso “Vinciullo” divide

Raffaella Pessina

Regione, è ancora crisi. Il caso “Vinciullo” divide

giovedì 12 Novembre 2009

Maggioranza spaccata sulla nomina del segretario della Commissione Sanità. Ennesima resa dei conti nel Pdl fra scissionisti e lealisti

 PALERMO – Non trova ancora via d’uscita la crisi all’Assemblea regionale siciliana.
Mentre in Aula si procede di rinvio in rinvio, nelle commissioni legislative si cerca di portare avanti un programma di leggi, peraltro da sottoporre al vaglio della Commissione Bilancio per il reperimento della relativa copertura finanziaria. E se fra i partiti non si riuscirà a trovare un’equa soluzione, la paralisi sarà totale e porterà inevitabilmente all’esercizio provvisorio con le conseguenze che ne derivano da una gestione finanziaria da portare avanti di mese in mese.
Il capogruppo dell’Udc Rudy Maira in Aula martedì, ha dichiarato che “al di là della formale apertura della sessione di Bilancio, qualunque altra attività d’Aula debba passare da un chiarimento che solo il presidente della Regione può dare, e sapere quindi se si deve trattare con un Governo di minoranza oppure con un Governo che ha già la sua maggioranza, qualunque essa sia”
I contrasti maggiori devono essere comunque sanati all’interno dei partiti, sia di maggioranza che di opposizione.
Il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini fa sapere che l’elezione a segretario della Commissione Sanità di Vincenzo Vinciullo “ha avuto, ancora una volta, un delicato significato politico. Hanno infatti votato a favore Giuseppe Limoli, Nino Bosco, Roberto Corona, Raimondo Torregrossa e lo stesso neosegretario, tutti del Pdl, con Salvatore Cascio, Nino Dina e Giuseppe Lo Giudice dell’Udc. Hanno, invece, votato scheda bianca i commissari del Pd e dell’Mpa”.
“Il Presidente Laccoto, ha tentato in tutti i modi di non far pervenire al risultato. Non solo non è imparziale – conclude Leontini – ma, visto l’esito, è chiaramente collegato, secondo logiche non più coperte”.
In casa Pdl l’unità sembra ritrovata almeno formalmente. In un comunicato Giuseppe Lupo, neo segretario regionale eletto domenica scorsa ha diffuso un comunicato in cui dichiara che “Il gruppo Pd all’Ars rappresenta l’opposizione al governo Lombardo ed alla maggioranza che lo sostiene, è alternativo alla destra che governa male la Sicilia dal 2001 ad oggi; rafforza la sua ambizione di essere unito, determinante e protagonista nella vita politica siciliana”.
Deciso il voto contrario ai documenti finanziari che verranno discussi in Aula. Ma a sorpresa, alla fine della riunione di gruppo di martedì pomeriggio Antonello Cracolici ha mantenuto la sua carica di capogruppo all’Ars, contrariamente alle dimissioni chiestegli da Lupo nei giorni precedenti.
È stato deciso invece di presentare la mozione di censura nei confronti dell’assessore alla Presidenza Gaetano Armao. La discussione sull’eventuale incompatibilità con il suo attuale incarico di assessore sarà affrontata nella seduta di martedì 17 novembre, anche alla luce delle comunicazioni che saranno rese in Parlamento dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. Non mancano i commenti alla situazione siciliana sul blog di Gianfranco Miccichè, fondatore del partito degli scissionisti del Pdl: “Quando gli altri litigano, il Pdl Sicilia sta governando garantendo la continuità di governo su tematiche importanti quali la Sanità ed il Lavoro”.

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