L'Ars approva finanziaria da 22 miliardi di euro - QdS

L’Ars approva finanziaria da 22 miliardi di euro

Raffaella Pessina

L’Ars approva finanziaria da 22 miliardi di euro

giovedì 03 Marzo 2016

Dieci giorni di maratona per apporre tagli pari a soli 400 milioni. Ricalcolo Tfr dei regionali, nessun tetto a manager partecipate

PALERMO – Aula rinviata a martedì 8 marzo alle 16. Con queste parole, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha finalmente messo fine alla maratona che si è tenuta a Palazzo dei Normanni, per l’approvazione dei documenti finanziari regionali (finanziaria e bilancio 2016). Si mette fine così all’esercizio provvisorio che durava da due mesi. Vediamo nel dettaglio i provvedimenti approvati nella legge di Stabilità che, composta da circa 90 articoli per circa 22 miliardi, è stata esitata non senza polemiche.
I finanziamenti a pioggia che erano stati inseriti in uno degli articoli sono stati bloccati dal presidente Ardizzone, ma i circa 13 milioni di euro per enti e associazioni diventano un fondo unico saranno distribuiti dagli assessorati alle associazioni e agli istituti che supereranno le selezioni affidate a bandi. Nella manovra finanziaria si realizzano risparmi per quasi 400 milioni di euro a valere soprattutto sui comparti degli enti locali e della sanità e autorizza l’utilizzo di una quota del Fondo sanitario pari a 127,8 milioni di euro per pagare il debito contratto con il ministero dell’Economia in materia sanitaria. Una manovra che consente di consolidare il bilancio regionale con risorse pari a 72 milioni.
La manovra proroga per un anno i precari degli enti locali (compresi quelli in dissesto) stimati in 24 mila unità e per loro sono stanziati circa 190 milioni di euro. Chi non stabilizzerà coprendo i posti disponibili in pianta organica, avrà solo il 50 per cento del contributo della Regione.
Sospeso il turnover per i 24 mila tra forestali e precari dell’Esa e niente aumenti di giornate per gli stagionali, a patto che il Governo entro 90 giorni porti in aula la riforma del settore ed entro 30 giorni la riforma deve essere votata in Aula, altrimenti, dopo quattro mesi scatteranno gli avanzamenti. Cento milioni vanno ai Comuni e agli enti di culto per l’avvio dei cantieri di lavoro. Di questi, 10 permetteranno l’impiego di personale da destinare alla raccolta differenziata, mentre i rimanenti 20 saranno utilizzati per le opere nel sociale degli enti di culto. Stabilita la regola che si resta nel bacino dei Pip anche chi supera la soglia Isee di 20 mila euro a patto che non superi anche quella familiare di 40 mila euro.
Approvata anche la sanatoria con proroga alla fine del 2018 la facoltà di recuperare a fini abitativi sottotetti, pertinenze, locali accessori e seminterrati; estesi anche i termini degli interventi di edilizia agevolata.
Passa anche la norma che consente di tenere aperte tutto l’anno lidi e strutture balneari. Affidata ai Comuni la competenza a redigere un piano per l’utilizzo del demanio marittimo e quella sui controlli e la gestione dello stesso, mentre rimane competenza degli Udema il rilascio delle concessioni. Con la riforma vengono valorizzati gli immobili del demanio marittimo in precarie condizioni.
Aperti i bandi alle tratte aeree per le isole, prevedendo che “i servizi di trasporto dei passeggeri tra la Sicilia e le isole minori e tra di esse possano essere espletati anche con mezzi alternativi a quelli marittimi”. Incrementato il finanziamento di 7 milioni di euro.
Recepita la norma nazionale sui compensi dei dirigenti: i dirigenti generali con incarichi aggiuntivi non potranno prendere alcun compenso, i dirigenti semplici invece devono restituire il 50 per cento.
Incarichi gratuiti per i Cda degli enti che ricevono finanziamenti regionali in maniera diretta e sono controllati dalla Regione, ma sono sottratti a questa norma moltissimi enti, come Ipab, Iacp e teatri.
La buonuscita dei regionali verrà calcolata sugli ultimi cinque anni (non più solo sull’ultima). Niente salario accessorio per chi è in aspettativa sindacale, taglio immediato per i dirigenti generali che superano i tetto di 160 mila euro. Nessun tetto invece agli stipendi dei manager delle partecipate, perché l’Ars ha bocciato la soglia massima di 118.000 euro.
Autorizzata l’assunzione di altri 9 testimoni di giustizia. Incrementati di 20 milioni di euro i fondi per Crias e Ircac, per l’Irfis fondo unico per agevolare l’accesso al credito delle Pmi dell’agricoltura, industria, turismo, commercio, energia, editoria e dell’agroindustria.
Basteranno le autorizzazioni per aprire i distributori di carburanti. Sulle partecipate fondo da un milione 200 mila euro per Sviluppo Italia Sicilia e tolto l’obbligo di utilizzare da parte dell’amministrazione regionale Sicilia e-Servizi per i servizi informatici e facoltà di ricorrere a imprese esterne.

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