Avviso 8, in tanti rinunciano e rientrano gli enti storici - QdS

Avviso 8, in tanti rinunciano e rientrano gli enti storici

Michele Giuliano

Avviso 8, in tanti rinunciano e rientrano gli enti storici

sabato 11 Marzo 2017

Tornano in gioco alcuni “colossi” del settore rimasti fuori come l’Enaip di Enna e Catania. Molti non hanno presentato progetti: economie per 6 mln, si scorre la graduatoria

PALERMO – Molti erano convinti che il castello di carta sarebbe caduto. Quella graduatoria dell’Avviso 8, con enti di formazione semisconosciuti e “novelli” del sistema, non era parsa sin da subito veritiera. Nel senso che tanti enti avrebbero alterato la loro posizione acquisendo punteggi mostruosi ma senza avere effettivamente i titoli e l’esperienza.
Probabilmente l’annuncio dei controlli a tappeto della Regione, con tanto di protocollo con carabinieri e guardia di finanza, ha messo sul “chi va là” gli enti di formazione che magari avrebbero pensato di potere fare i furbetti. E così, dopo essere stati finanziati, adesso invece dichiarano la loro rinuncia. In pratica alcuni requisiti che avevano dichiarato non sono in grado di portarli avanti e quindi, anziché rischiare di essere estromessi dall’accreditamento, in maniera preventiva rinunciano ed evitano così il peggio. In base alle notizie che in questi giorni si stanno rincorrendo dall’assessorato regionale alla Formazione, confermato successivamente dall’assessore Bruno marziano in persona, ci sarebbero enti finanziati per un ammontare di circa 6 milioni di euro che stanno rinunciando. Il che significa che in automatico ci sarà lo scorrimento della graduatoria. Il tutto a vantaggio per lo più dei tanti enti storici che sono stati definanziati o che addirittura sono rimasti del tutto fuori dai giochi. Una conferma per effetto anche della scadenza dei termini, proprio in questi giorni, entro i quali tutte le sigle utilmente inserite in graduatoria dovevano presentare i progetti esecutivi per ogni singolo corso. In tanti non hanno presentato più il loro progetto esecutivo e di fatto quindi decadono automaticamente. Economie per 6 milioni di euro che faranno spazio a veri e propri colossi della formazione: in base ai calcoli fatti dovrebbero rientrare ad esempio l’Enaip di Enna e di Catania e l’istituto “Fernando Santi”.
La cosa che era risaltata all’occhio all’atto del varo della graduatoria definitiva era stata per l’appunto la scomparsa dei cosiddetti “colossi”, degli enti storici che avevano fatto il bello e il cattivo tempo della formazione professionale siciliana. Nessuna traccia dell’Aram di Francantonio Genovese, l’ex parlamentare del Pd (oggi Forza Italia, ndr) condannato a 11 anni per i brogli sull’organizzazione dei corsi; a restare fuori dai giochi anche l’Unci.
Molte altre importanti realtà sono state letteralmente falcidiate come l’Enaip; peggio è andata al Cerf con 8 progetti finanziati per un totale di 6,3 milioni; enormemente ridimensionato l’Ecap con 4 progetti e 2,5 milioni; peggio ancora l’Enfaga con appena un progetto da 1,7 milioni e tutti gli altri “bocciati”. Ma in realtà l’elenco dei progetti non finanziati è molto più lungo se si considerano le altre due graduatorie: quello delle proposte con punteggio insufficiente che contiene altri 355 progetti e quello delle proposte non ammesse alla valutazione (altre 85, ndr).
A risaltare all’occhio la quasi totale assenza degli enti di formazione della provincia di Trapani, un tempo regina indiscussa di questi finanziamenti. Intanto questa graduatoria andrà a sbloccare 136 milioni di euro: inizia così, sia pure con enorme ritardo, il percorso che dovrebbe portare alla ripartenza dei corsi. L’ennesimo ritardo che è stato causato, in ultimo, da una ordinanza del Tar che ha costretto l’assessorato a reinserire in graduatoria un ente che era stato escluso. La graduatoria per gli enti partecipanti arriva in pubblicazione in un momento di grande tensione nel settore della Formazione professionale coinvolta da ennesime polemiche e scandali.

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