La buona politica vero motore della crescita economica - QdS

La buona politica vero motore della crescita economica

Patrizia Penna

La buona politica vero motore della crescita economica

giovedì 05 Aprile 2018

Mimmo Milazzo (Cisl) “bacchetta” Musumeci: “Giudizio freddino, il governo regionale acceleri le riforme”. La leader nazionale, Annamaria Furlan: “La Sicilia investa su lavoro, turismo e infrastrutture” 

PALERMO – “È un momento importante di grande democrazia nel pubblico impiego. In Sicilia sono 104 mila i lavoratori chiamati al voto, è un momento di democrazia, in cui i lavoratori manifestano il consenso ai sindacati e alle liste che si presentano”. Lo ha detto il segretario regionale della Cisl, Mimmo Milazzo, commentando l’imminente rinnovo delle rappresentanze sindacali del pubblico impiego, in programma dal 17 al 19 aprile prossimi.
 
Il cosiddetto “Rsu Day” dei pubblici impiegati organizzato ieri a Palermo da Cisl e Cisl Fp ha fornito anche l’occasione per una riflessione sulla disastrosa situazione economica della Sicilia. Senza usare mezzi termini, Milazzo ha espresso il suo giudizio “freddino” sul governo regionale guidato da Musumeci: “Comprendiamo le difficoltà del momento – ha spiegato il segretario regionale -, manca la legge di bilancio del 2018, però bisogna accelerare il passo perché non possiamo perdere troppo tempo”.
 
“È necessario – ha aggiunto Milazzo – andare avanti con delle riforme coordinate tra il mondo della politica, che ha il dovere di proporre le leggi, e le parti sociali, al fine di superare le criticità di un sistema che arranca da diversi anni”. Per Milazzo “la politica deve rispondere alle esigenze della comunità e la nostra, oggi più che mai, ha bisogno di lavoro, visti gli altissimi tassi di disoccupazione, in particolare giovanile. Bisogna spendere le risorse di cui la Regione ha disponibilità, dai Fondi europei al Patto per il Sud ai Fondi di coesione nazionale. Bisogna creare infrastrutture viarie e ferroviarie che sono fondamentali per lo sviluppo e poi bisogna investire sui giovani: senza di loro non c’è futuro”. E infine, sostiene il numero uno della Cisl regionale, “bisogna mettere in moto l’economia anche attraverso il turismo. è inconcepibile per esempio che in Sicilia non ci siano Centri congressi. È una cosa assurda”.
 
Sulla stessa lunghezza d’onda la leader nazionale della Cisl, Annamaria Furlan, anche lei ieri a Palermo: “La Sicilia deve investire sul lavoro, che significa investire sulle infrastrutture, in modo particolare sulla ricerca, sulla innovazione dei lavoratori e delle lavoratrici, combinando anche un dialogo molto più intenso tra la scuola e il lavoro, quindi utilizzando l’alternanza scuola-lavoro. Questo è l’augurio che facciamo per la Sicilia e per tutto il Paese. Aspettiamo la formazione del nuovo governo, la priorità delle italiane e degli italiani è il lavoro e di questo dobbiamo essere tutti consapevoli e responsabili.
 
A proposito delle consultazioni per la formazione del nuovo Governo nazionale, avviate ieri, Furlan ha spiegato che se andassero a vuoto per il Paese sarebbe la fine: “Credo che bisogna assolutamente rispondere in modo positivo all’appello alla responsabilità fatto dal presidente della Repubblica. Nessuno si può tirare indietro. Andare oggi nuovamente al voto rischia di far perdere ulteriore tempo a un Paese dove inizia a esserci un po’ di crescita ma ancora non strutturale e non sufficiente. C’è bisogno di un Governo che si occupi della crescita”.
 
Secondo Furlan il risultato elettorale è chiaro e lascia trasparire l’amarezza di un Sud totalmente dimenticato dalla politica e dai governi che si sono succeduti al potere nel corso dei decenni. “Non c’è ombra di dubbio che il nuovo Governo dovrebbe avere più attenzione per il Sud. Il Sud reclama dignità, vuole partecipare e farlo a pieno titolo al futuro di questo Paese. Partiamo proprio dal Sud, dagli investimenti, in questa importante parte del nostro Paese mettendo al centro il tema del lavoro”, aggiunge Furlan.
“Il dramma del Paese è esattamente questo: tanti, troppi disoccupati, soprattutto giovani uomini e giovani donne. Per dare un futuro al Paese dobbiamo creare condizioni di impiego per i nostri giovani”, ha concluso la sindacalista.

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