Palermo - Al via la riqualificazione dell'area Sud - QdS

Palermo – Al via la riqualificazione dell’area Sud

Gaspare Ingargiola

Palermo – Al via la riqualificazione dell’area Sud

sabato 14 Luglio 2018

Il progetto prevede il recupero di due porticcioli, una pista ciclabile e una nuova rete fognaria. Stanziati 4 mln di euro per la baia di Sant’Erasmo e oltre 300 mila per la Bandita 

PALERMO – La riqualificazione di due porticcioli, una pista ciclabile, una nuova rete fognaria. Pur con i tempi giurassici della burocrazia, lentamente la parte Sud della città si riempie di piccoli e grandi cantieri che sembrerebbero segnare (il condizionale è d’obbligo) l’avvio di un percorso di rinascita dopo anni di promesse. Un intervento di 4 milioni di euro interesserà innanzitutto il porticciolo di Sant’Erasmo.
 
 
Grazie a un’intesa tra l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, il Comune di Palermo e le associazioni ambientaliste si procederà al disinquinamento e recupero dell’intera area su progetto dell’architetto Sebastiano Provenzano (che anni fa firmò la riqualificazione del waterfront alla Cala), mentre degli impianti tecnologici si occuperanno l’ingegnere Enrico Petralia e il geometra Antonino Martorana, dipendenti dell’Autorità.
 
I lavori riguarderanno in particolare la sistemazione delle aree e delle banchine di fronte la darsena del porticciolo, le aree circostanti il complesso “Padre Messina” e quelle dell’ampio viale antistante la cosiddetta “villa a mare” che si affaccia direttamente sul golfo di Palermo. Altro porticciolo oggetto di intervento sarà quello della Bandita: Palazzo delle Aquile ha annunciato la firma sul contratto per l’avvio dei lavori di dragaggio del fondale, che costeranno circa 340 mila euro e favoriranno l’approdo dei mezzi per la piccola pesca e il turismo.
 
Proprio alla Bandita si allaccerà il percorso di una nuova pista ciclabile che arriverà fino a via Archirafi collegando il porticciolo agli itinerari per le due ruote già presenti nella zona via Lincoln-Stazione Centrale.
 
Il Comune ha emanato il bando per l’affidamento del servizio di progettazione di fattibilità tecnico-economica, progettazione definitiva, progettazione esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza del primo lotto. L’opera è finanziata con i fondi del Pon Metro e include: il completamento della pista ciclabile esistente da via Archirafi a via Diaz; la realizzazione di una nuova pista ciclabile e pedonale sulla costa nel tratto tra il Museo del Mare (ex Deposito Locomotive) e via Diaz; la manutenzione straordinaria dell’edificio esistente da destinare alle opere smart. Spostandoci al confine con il Comune di Villabate, infine, via libera alla rete fognaria a sistema separato nelle vie Ripellino e Carmine, da via Pomara a via Messina Montagne.
 
Il commissario straordinario unico per la depurazione Enrico Rolle, infatti, ha firmato il contratto per la consegna dei lavori alla EdilauroraStrade s.r.l.
È il primo dei tredici cantieri necessari per superare la procedura d’infrazione che la Comunità Europea ha aperto per i mancati interventi di depurazione nel capoluogo siciliano. Le nuove fognature consentiranno, con la posa di collettori fognari, la raccolta degli scarichi delle acque nere con recapito finale nella fognatura dinamica esistente di via Messina Montagne, oltre che la raccolta e la veicolazione delle acque piovane.
 
La progettazione esecutiva è stata realizzata dal Comune di Palermo mentre Sogesid, società in house del ministero dell’Ambiente, ha fornito il supporto tecnico e operativo al Commissario Straordinario. La durata dei lavori è di un anno. “Nel lungo lavoro che ci attende a Palermo, penso in particolare a opere di grande importanza come il completamento del collettore sud-orientale e l’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari – ha spiegato Rolle – sappiamo di avere nell’amministrazione di Palermo un interlocutore serio e una progettazione in alcuni casi già molto avanzata degli interventi. Questo è un passo avanti nella direzione di dotare Palermo, dal centro alle zone periferiche, di un sistema integrato di fognatura, collettamento e depurazione che ci consenta di evitare ulteriori sanzioni europee e, contestualmente, di elevare la qualità ambientale del territorio”.

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