Regione: da 99 a 143 consulenti - QdS

Regione: da 99 a 143 consulenti

Massimo Mobilia

Regione: da 99 a 143 consulenti

mercoledì 25 Agosto 2010

Sprechi. La spesa degli apparati pesa sul bilancio.
Investimenti: 2,8 mld. Se nel bilancio preventivo 2009 la Regione prevedeva una spesa per investimenti di 13,5 miliardi, di fatto nel consuntivo 2009 ne risultano spesi solo 2,8.
2,4 mln per consulenze. Sommando i compensi fissati per tutte le consulenze del 2010 pubblicate ad oggi sul sito, tra incarichi cessati e ancora in corso, si raggiunge la cifra di 2.443.962 euro.

Qualche settimana fa il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha invitato i suoi assessori a revocare i rapporti di consulenza non indispensabili. Malgrado ciò, con 44 nuovi incarichi pubblicati sul sito web tra luglio e agosto, la Sicilia è arrivata ad avere 143 consulenze nel 2010, per una spesa di quasi 2,5 milioni di euro, sfruttando così fino al limite la somma stanziata nel Bilancio di previsione. Come se non bastasse, l’amministrazione regionale, negli ultimi due anni ha speso poco in investimenti se si pensa che nel 2009 le spese in conto capitale sono state solo 2,8 miliardi di euro, ovvero oltre 10 mld in meno rispetto alle previsioni di cassa e in diminuzione rispetto al 2008. Le spese correnti sono state, invece, ben 15,5 miliardi.
 
Dopo aver pubblicato lo scorso 29 giugno i nomi e i compensi di 99 incarichi di consulenza alla Regione Siciliana per il 2010, così come risultava dal sito internet, il Quotidiano di Sicilia è tornato ad analizzare l’argomento per vedere in che modo quella cifra è variata.
A distanza di poco più di un mese, con un rilevamento aggiornato al 10 agosto, scopriamo che, alle 99 consulenze già trattate, se ne aggiungono altre 44, tra quelle iniziate da tempo ma rese pubbliche solo di recente e nuovi incarichi, che pubblichiamo in questa pagina.
In questo modo, la Regione Siciliana può vantare un totale di ben 143 consulenze nel 2010, considerando sia quelle già concluse che quelle ancora vigenti, per una spesa che supera i 2 milioni di euro. Dalla somma dei singoli compensi lordi, infatti, viene fuori la cifra di 2.443.962 euro, comprensiva dei 2.069.862 euro relativi alle iniziali 99 consulenze e dei 374.064 euro riguardanti i compensi dei nuovi 44 incarichi. Bisogna, comunque, precisare che alcuni compensi riguardano incarichi triennali e comprendono, quindi, una spesa pluriennale.
Nella precedente puntata avevamo anche richiamato il Bilancio preventivo 2010 della Regione, in cui sono stati stanziati quasi 2,5 milioni di euro per spese destinate ad incarichi di consulenza. Cifra che ci era sembrata alta se messa in confronto con quella prevista in bilancio dalla Lombardia (1 mln e 66 mila euro) ma che, a quanto pare, considerando le spese per le nuove consulenze, gli amministratori siciliani puntano a sfruttare fino al limite.
Senza contare che la Regione deve affrontare anche le spese per le consulenze delle società partecipate, dieci delle quali già nel 2008, come rilevato da una nostra analisi, spendevano oltre 1,2 milioni di euro. 
Se da una parte si pensa a spendere tanto per gli esperti, dall’altro lato la Regione Siciliana spende poco per investimenti. Analizzando, infatti, il rendiconto 2009, vediamo che sono stati utilizzati ben 15.517.577.059 di euro per le spese correnti e soltanto 2.891.871.768 di euro per spese in conto capitale, quindi con una differenza di oltre 12 miliardi.
Tra l’altro, la spesa per investimenti nel 2009 è stata addirittura più bassa dell’anno precedente quando, come risulta dal rendiconto del 2008, le spese in conto capitale ammontavano a 3.095.870.922 di euro, a fronte di quasi 18 miliardi di spese correnti.
C’è poi da fare un’altra valutazione: in Sicilia le 143 consulenze della Regione, si vanno ad aggiungere all’esercito di dirigenti regionali a tempo indeterminato che, al 31/12/2009, erano 2.010, ovvero un dirigente ogni 5,6 dipendenti (sempre a tempo indeterminato) che risultavano essere, invece, 11.518. A fare quest’analisi è stata la Corte dei Conti nel “Giudizio di parificazione” del rendiconto 2009 della Regione Siciliana, pubblicato il 30 giugno scorso. Nella relazione del procuratore d’appello, Giovanni Coppola, si mette in evidenza anche come il rapporto di 1 dirigente ogni 5,6 dipendenti è praticamente rimasto invariato rispetto al 2008.
Ergo, tornando alle consulenze, si conferma la triste regola che la Sicilia, per amministrare “bene”, oltre alla folta schiera di dirigenti, sente il bisogno di assegnare anche numerosi incarichi esterni, che pesano sulle casse della Regione e di conseguenza anche sulle tasche dei cittadini.
Eppure il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, qualche settimana fa ha inviato una nota ai suoi assessori, per invitarli a “revocare i rapporti di consulenza non strettamente indispensabili” e ha lanciato l’idea di ingaggiare come consulenti gli studenti universitari siciliani più meritevoli. Intanto, però, le consulenze continuano a crescere.
 


Errori sul sito. Imprecisione su consulenti di Centorrino
 
PALERMO – Analizzando le consulenze della Regione Siciliana, nella nostra precedente inchiesta, avevamo scovato una serie di errori tra gli elenchi pubblicati nel sito internet. Tornandoci nella nostra recente consultazione, invece, abbiamo notato più ordine e precisione nella corrispondenza tra le date di inizio e fine incarico rispetto al relativo raggruppamento di appartenenza.
Nell’elenco delle consulenze cessate con data inizio incarico nel 2010, però, risulta adesso un nuovo errore: i consulenti dell’assessorato Istruzione e Formazione professionale, Antonio La Spina, Maurizio Lisciandra e Giuseppe Barone, sono stati pubblicati come consulenti dell’assessorato Autonomie locali e Funzioni pubblica. Tra l’altro proprio l’assessore all’Istruzione, Mario Centorrino, in linea con la nota diffusa dal presidente Lombardo ai suoi assessori, aveva revocato in anticipo la nomina dei tre consulenti: Lisciandra a partire dal 15 luglio e Barone e La Spina a partire dal 23 luglio.

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