Atenei siciliani fuori dalle eccellenze - QdS

Atenei siciliani fuori dalle eccellenze

Liliana Rosano

Atenei siciliani fuori dalle eccellenze

sabato 18 Dicembre 2010

Appena pubblicata la classifica del Times Higher Education in cui non compare nessuna Università isolana. Al top della classifica cinque città americane con Harvard in testa seguita dalla California e dal Mit

Palermo – Non c’è traccia delle università siciliane nel ranking internazionale da poco pubblicato dalla rivista ‘Times Higher Education”.
Al top della classifica, ancor una volta cinque città americane, con Harvard in testa seguita da California Institute of Technology e dal prestigioso Mit (Massachussets Institute of Technology). Ad uscire di scena dalla scena internazionale che classifica i primi duecento  atenei più prestigiosi, seguendo diversi criteri che vanno dalla didattica alla ricerca, sono in generale tutte le universita’ italiane.
Lo scorso anno, la classifica pubblicata da “GQ” aveva menzionato l’università di Bologna e La Sapienza di Roma in classifica tra le prime duecento, sebbene tra le ultime posizioni. Non solo, tra circa ottantanove università europee selezionate, neppure una è nostra. Ecco le inglesi Cambridge e Oxford (seste a pari merito nella nuova classifica mondiale), lo svizzero Federal Institute of Technology di Zurigo, la francese Scuola del Politecnico, università tedesche come Gottingen e Monaco, irlandesi come il Trinity College, finlandesi come Helsinki, olandesi come la Tecnologica di Eindhoven (la piccola Olanda ha dieci istituti menzionati) e poi l’Università cattolica di Leuven in Belgio, la Technical University in Danimarca, la spagnola Barcellona.
Nella classifica, al 135° posto, c’è addirittura l’Università di Bergen (Norvegia), 250 mila abitanti. E due atenei austriaci: Innsbruck e Vienna. Ma nulla del nostro paese.
 
I 78 atenei italiani (privati compresi) sono tutti abbondantemente sotto la sufficienza (l’ultima quotata nel The ranking, la “Sweden agricultural science”, ha preso infatti una valutazione di 46,2 su 100).
La situazione si fa oltremodo cupa se si riallarga il mirino sul globo. In classifica ci sono istituti cinesi (dieci citazioni) e giapponesi, ma anche di Taiwan, Hong Kong, Singapore e Corea del Sud. Per sette volte si cita il Canada, per due volte si individua l’Australia e nella Top 200 sono entrate l’Università egiziana di Alessandria, la Bilkent University in Turchia, Cape Town in Sudafrica e Auckland in Nuova Zelanda. Per compilare questa nuova gerarchia  –  che vede ai primi cinque posti cinque università americane classiche, generaliste, a partire da Harvard  –  la rivista specializzata ha tenuto conto della ricerca prodotta nei singoli dipartimenti, la qualità della didattica, gli stimoli creati dall’ambiente accademico, il livello di retribuzione di docenti e ricercatori.
Gli Stati Uniti occupano 72 posti su duecento. L’Inghilterra 29. Il Times higher education dopo sei stagioni ha interrotto la sua collaborazione con Qs, il gruppo leader dell’Mba Tour, che porta in cinquanta città del mondo le business school internazionali. Quest’anno i risultati tra i due diversi ranking  –  Qs lo ha pubblicato l’8 settembre scorso  –  divergono sostanzialmente, sia nelle prime posizioni, dove l’università di Cambridge era balzata al primo posto superando tutte le americane (“The” l’ha ridimensionata al sesto), sia per il numero di università Usa classificate (72 nel ranking del Times 54 in quello di Qs). Nella classifica Qs, per ora inalterata, due atenei italiani erano rimasti nella Top 200: Bologna (176ª) e La Sapienza a Roma (190ª).
 


Anche il Times boccia l’Italia. Catania oltre 500° posto
 
Isolane fuori dall’eccellenza nella classifica del Times dello scorso anno. Stilata anche in base a dichiarazioni di 1.300 accademici, la classifica del Times sulle migliori 100 università del mondo detta legge in termini di meritocrazia e ogni anno a tremare sono sempre gli atenei nostrani, quest’anno relegati a posizioni discutibili. Delle 200 università classificate come prime nel mondo, quelle dei paesi europei non di lingua inglese sono però meno di 40, e una sola è italiana. L’Italia infatti continua a restare ai margini. Ai suoi atenei sono riservati gli ultimi posti nelle classifiche mondiali e a salvarsi è solo l’Alma Mater di Bologna, al 174esimo posto.
Le università siciliane non solo non sono presenti nei primi 200 posti in classifica ma solo Catania risulta nel ranking tra il 501esimo e il 600° posto.
Il guru delle classifiche, consegnando alle università statunitensi la “medaglia al valore”, rivela che quest’ultime potrebbero essere presto sorpassate dagli atenei asiatici. Ma quali sono i criteri utilizzati per stilare la classifica finale? Peer review, ovvero le valutazioni espresse da esponenti del mondo accademico, basate su un sondaggio condotto presso 1.300 accademici di 83 paesi. E ancora il rapporto docenti/studenti: il tasso di internazionalizzazione, dato dalla percentuale del personale accademico e degli studenti provenienti da altri paesi, il numero delle citazioni nelle pubblicazioni scientifiche, basato sull’Essential Science Indicators prodotto dalla Thomson Scientific.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017