Catania - Ato Acque, il fallimento totale - QdS

Catania – Ato Acque, il fallimento totale

Gilberto Norrelli

Catania – Ato Acque, il fallimento totale

martedì 07 Luglio 2009

Una seduta del Consiglio provinciale dedicata all’affidamento del servizio idrico alla Sie. Una commissione di esperti ha bocciato senza appello tutto il sistema

CATANIA – “Il tema dell’acqua è un tema sentito e importante che merita la giusta attenzione”, così Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia Regionale di Catania, ha spiegato la sua partecipazione alla seduta straordinaria del Consiglio provinciale con all’ordine del giorno l’Ato Acque. Al Consiglio sono stati invitati anche i sindaci di tutti i Comuni etnei.
“Avrei anche potuto relazionare solo all’Assemblea dei sindaci, che è l’unico organo abilitato a produrre decisioni in merito – ha aggiunto Castiglione – ma intervenendo a Palazzo dei Minoriti ho voluto confermare il rapporto di assoluto rispetto che ho sempre avuto con il Consiglio provinciale, al quale riconosco un ruolo fondamentale per il territorio”.
Castiglione ha quindi ripercorso con i consiglieri ed i sindaci presenti in aula la vicenda storica dell’affidamento del servizio idrico integrato, dal momento in cui è stata costituita la società Sie (Servizi idrici etnei) alle gravi criticità emerse dal parere richiesto dal cda dell’Ato Acque ad una commissione consultiva di alto profilo, che ha prodotto 40 fitte pagine in cui l’attuale sistema viene bocciato senza appello.
Com’era prevedibile, la seduta del Consiglio provinciale ha avuto una larghissima partecipazione ed un serrato dibattito, dal quale è emersa la consapevolezza della problematica in campo e della sua importanza a livello provinciale.
Fra i consiglieri, assai divergenti le opinioni in merito. Si va dalla soddisfazione del capogruppo Pdl, Gianluca Cannavò, per la chiarezza a cui si è giunti alla dura critica del capogruppo Pd, Giuseppe Furnari.
Cannavò ha evidenziato come “quanto rilevato nella seduta consiliare sia stato più volte affermato dal Comune di Acireale, il quale ha sempre dichiarato illegittimo l’affidamento diretto della gestione idrica alla Sie spa”. Per Cannavò, “finalmente si è giunti al riconoscimento di una battaglia portata avanti da anni dal Comune di Acireale nelle Assemblee dei Sindaci. Ringraziamo come gruppo Pdl, il Presidente Castiglione che, chiedendo un parere ad una commissione di saggi, di indiscutibile profilo, ha finalmente chiarito la vicenda e messo fine a tutte una serie di storture perpetrate nel passato a danno dei cittadini, i quali hanno il diritto di usufruire di un servizio pubblico efficiente e soprattutto non oneroso, perché l’acqua è un bene primario che non può essere gestito ad uso e consumo di pochi”.
 


Provincia in regola. Il Comune etneo deve un milione e 250 mila euro
 
CATANIA – Assai duro il commento del capogruppo Pd in Consiglio Provinciale sulla seduta dedicata all’Ato Acque. Per Giuseppe Furnari, “sostanzialmente è stato riconosciuto il fallimento funzionale, gestionale e politico del servizio idrico integrato nel territorio della provincia di Catania”.Furnari ha apertamente parlato di un sistema inefficiente, “generato da un inestricabile groviglio legale, burocratico, amministrativo e politico che ha portato ad un immotivato ed intollerabile aumento dei costi del servizio”. Costi gravati anche dalle somme relative al servizio di depurazione delle acque reflue, depurazione che, in molti Comuni, non esiste. “Anzi – ha incalzato – spesso l’erogazione dell’acqua è discontinua ed il consorzio è gravato da ingenti debiti da parte degli Enti pubblici”. Pare infatti che solo il Comune di Catania debba oltre un milione e 250 mila euro. In ogni caso, a parte la Provincia, nessun’altro è in regola con i pagamenti.

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