Enti locali. I mancati incassi dei Comuni dell’Isola.
Ritardi di oltre un quarto di secolo. La prima legge in materia risale al 1985, ciò vuol dire che negli uffici pubblici della Sicilia ci sono pratiche che attendono risposta da 27 anni.
Sindaci e dirigenti. Evidente la grave responsabilità di chi, nel corso degli anni, non ha adeguatamente potenziato i Servizi delegati a operare in un così importante contesto.
PALERMO – Nei tre Comuni più popolosi dell’Isola, giacciono tra la polvere ben 80 mila pratiche di sanatoria edilizia. Calcolando una media di 1.000 euro a pratica, il residuo ancora sul groppone dei tre enti locali potrebbe generare, qualora esitato favorevolmente, incassi per 80 milioni di euro. Ma considerato che le stime sono calcolate al ribasso, si potrebbe anche arrivare a 100 milioni. Cifre che potrebbero risanare i bilanci e rilanciare i servizi, con cui si potrebbero creare lavoro e ricchezza – tramite investimenti e interventi sociali a sostegno delle fasce più fragili della popolazione – ma si sa, quello di generare entrate tributarie ed extratributarie correnti non è mai stato il forte dei nostri amministratori, bravi solo a piangere miseria e pretendere aiuti economici da mamma “Regione” e papà ”Stato”. (
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