L’azienda sequestrata opera nel settore del commercio di articoli per uso domestico. Catanzaro, ritenuto elemento di spicco della criminalità organizzata etnea, era stato arrestato già nel 1998 nell’ambito dell’operazione denominata “Titanic” perché ritenuto responsabile di associazione mafiosa finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Per lo stesso reato anche nel 2000 era stato raggiunto da un altro provvedimento restrittivo nell’ambito dell’operazione denominata “Carusi”. Nuovamente arrestato nel 2006 nel corso dell’operazione “Crepuscolo”, Catanzaro era stato accusato, insieme con altri 12 presunti appartenenti al clan, di omicidio e tentativo di omicidio, reati commessi nelle provincie di Catania, Siracusa, Roma e Milano tra il 1983 e il 1997 nell’ambito della guerra di mafia tra il clan e le cosche Sciuto-Laudani-Savasta-Di Mauro.
Con il provvedimento eseguito ieri gli investigatori del Centro operativo della Dia di Catania, dopo complesse e approfondite indagini concentrate sulle modalità di acquisizione del patrimonio di Catanzaro, hanno evidenziato la sproporzione tra quanto posseduto e i redditi dichiarati dall’uomo e dai suoi familiari.