La giornalista, Hu Lanbo, al momento tra i miei connazionali nella penisola non ci sono contagiati, ma si continuano a tenere atteggiamenti irrazionali
Il nuovo Coronavirus ha iniziato a diffondersi in Italia, provocando il panico in tutto il Paese. Ciò che più ha destato preoccupazione è stato non sapere da dove provenga, proprio per questo ci si è impegnati per trovare un percorso che abbia una relazione con la Cina, ma finora non si è ancora riusciti a scoprirne la vera origine.
Al momento tra i cinesi in Italia non ci sono contagiati, ma le persone continuano a credere che il virus provenga dai cinesi e quindi sono emerse maggiori discriminazioni od ostilità nei loro confronti. Gli immigrati cinesi sono preoccupati che, con la diffusione del virus, questa pericolosa discriminazione aumenti, perciò hanno organizzato spontaneamente diversi gruppi su WeChat per contrastare il virus e, allo stesso tempo, pregano che non si verifichi nessun caso di contagio tra i cinesi. Essendo una situazione che riguarda la sopravvivenza di tutti i cinesi, è giunto il momento del massimo pericolo.
Se il virus proviene veramente dalla Cina, non è una cosa negativa, perché se l’origine dell’infezione è chiara, è possibile prendere dei provvedimenti. Ma proprio il fatto che non si riesca a trovare l’origine del contagio rende la situazione più problematica. Al momento, tutti devono affrontare il virus, quindi il virus è il nostro vero nemico.
In seguito alla diffusione del nuovo coronavirus a Wuhan, il settore della ristorazione cinese in Italia è stato duramente colpito. Probabilmente ora inizieremo a vedere gravi perdite per tutta l’economia italiana e, nonostante non siano ancora evidenti, se l’epidemia continuerà a diffondersi, le porterà seri problemi, che andranno a peggiorare una situazione già critica.
Per noi cinesi che viviamo in Italia, la calamità che ha colpito il Paese d’origine non è ancora terminata e l’epidemia ci ha raggiunti qui, quindi la nostra preoccupazione è raddoppiata, si può dire che proprio per noi la situazione sia più complicata.
Non c’è differenza tra italiani e cinesi, tutti abbiamo una famiglia e tutti dobbiamo sopravvivere. L’epidemia probabilmente causerà difficoltà a innumerevoli aziende e numerose famiglie inizieranno a dover sopportare sofferenze inimmaginabili. La lotta della Cina per contrastare il virus ha dato l’esempio al mondo: abbiamo visto moltissimi medici rischiare la vita per curare i pazienti e l’intera popolazione unirsi contro il comune nemico. Ciò di cui ha bisogno l’Italia in questo momento è il coraggio, lo spirito, la tolleranza di tutti e il sostegno reciproco. Nella storia italiana ci sono state la peste, le guerre e la povertà, l’Italia è una grande nazione, che ha subito discriminazioni dai vicini Paesi europei e anche gli immigrati all’estero sono stati presi di mira dalle persone del posto. Nonostante la calamità sia sopraggiunta, l’Italia ha di certo la capacità di superare questo difficile ostacolo e vincere la lotta contro l’epidemia.
In Cina sono state contagiate oltre 70mila persone, tutti collaborano con le direttive statali e stanno gradualmente andando verso la vittoria nella guerra contro l’epidemia. L’economia cinese è messa alla prova, tuttavia la maggior parte delle persone non si lamenta e aspetta pazientemente il giorno in cui la situazione sarà risolta. L’esempio cinese merita un riconoscimento globale.
Oggi ho visto su WeChat il messaggio di una persona cinese che vive a Padova: “Indubbiamente la Cina è la nostra casa, per il nostro Paese siamo figlie che l’hanno lasciata per sposarsi; per l’Italia siamo le nuore arrivate dopo il matrimonio. Per la situazione della nostra casa da nubili, cosa dobbiamo fare in quanto figlie? E per la situazione della casa da sposate, cosa dobbiamo fare in quanto nuore? Come dobbiamo regolarci se la casa della famiglia d’origine e quella della nuova famiglia sono in difficoltà nello stesso momento? Se capiamo questi argomenti, allora noi cinesi in Italia possiamo capire cosa dovremmo fare in questo momento. Alla luce dell’attuale grave situazione in Italia, ho una personale raccomandazione: le forniture mediche che non sono ancora state inviate, per il momento, non dovrebbero essere spedite. La Cina, infatti, ha ripreso la produzione e presto sarà in grado di riequilibrare domanda e offerta, mentre le mascherine italiane ora sono nelle mani di noi cinesi ed è difficile soddisfare le richieste legate allo sviluppo dell’epidemia in base alla capacità produttiva italiana…”.
Queste parole sono piene dell’etica cinese, rappresentano una parte della cultura cinese e parlano alla mente dei cinesi in Italia.
Pertanto, invitiamo a non provare deliberatamente risentimento nei confronti dei cinesi, proprio come non abbiamo motivo di provarlo verso le persone di Wuhan. Il nostro nemico comune è il virus, non il genere umano.
病毒,是我们共同的敌人
新冠病毒开始在意大利肆虐,引起整个国家的恐慌。更为令人担忧的是病毒不知来自何方,人们努力寻找和中国一切有关的路径,但到目前为止还未找到真正的起源。 目前旅意的华人没有一个被感染,但是人们仍然坚持相信病毒来自中国人,也出现了更大的歧视或者憎恶中国人的现象。中国移民担心随着疫情爆发,这种危险的歧视情绪增加, 因此自发地组织了不同微信群的抗疫情小组,同时祈祷千万不要发生任何一例中国人感染,因为事关整个华人生存的形势,到了千钧一发的时刻。
病毒如果真的来自中国,倒不是一件坏事,因为明确感染源头,便可以采取措施。 但恰恰因为人们找不到最初的感染源,所以是一件更为麻烦的事情。目前, 所有的人该面对疫情,病毒才是我们真正的敌人。
中国武汉爆发瘟疫后,在意大利华人餐饮业受到重创。也许从现在开始我们将看到的是意大利整个经济的重创,虽然眼下还不能马上见到明显的损失,但如果疫情继续蔓延,将会造成意大利经济严重问题,那真是给本来就不景气的经济雪上加霜。
对于生活在意大利的中国人来说,祖国的灾难还未结束,意大利的疫情跟随到来, 我们的担心变为双重,可以说,此时的中国移民最不容易。不论是意大利人还是中国人, 每个人都有家庭,都要生存。疫情也许会让无数的企业遇到难关,无数的家庭开始不可想象的苦难。中国的抗疫情战争给世界做了榜样,我们看到无数医生冒着生命危险去救治病人,看到百姓万众一心同仇敌忾。此时的意大利,需要的是全民的勇气、精神、宽容和相互协助。意大利的历史上有过黑死病,有过战争,有过贫穷,意大利民族是个伟大的民族, 它也受到过欧洲邻国的歧视,外出移民也受到过当地人的轻视,即便灾难来临, 意大利一定有能力去克服艰难险阻,赢得抗疫情的胜利。
中国,出现了七万余人的感染者,全体人民配合国家的指挥,正逐步走向抗疫情战争的胜利。
中国的经济遭受着考验,但是,多数人不去怨声载道,耐心等待天亮的那天。 中国的榜样值得全球借鉴。
今天我看到一个住在帕多瓦的中国人的一段微信留言:
“毫无疑问祖国是我们的娘家,对祖国来说,我们是嫁出去的女儿;对于意大利来说,我们是嫁过来的媳妇。对于娘家的事情,做于女儿应该怎么处理?对于婆家的事情, 做于媳妇应该怎么处理?娘家与婆家同时出事情,我们应该怎么平衡?想明白这些道理, 我们意大利的侨胞就明白自己现在应该怎么做了。鉴于意大利目前疫情的严重形势, 我个人建议:尚没有运出的医疗物资,暂不要运为好。目前中国已经恢复生产,很快就能够供需平衡,而意大利的口罩目前都在我们中国人手中,而且根据意大利产能很难满足疫情发展的需求…”
这段话充满了中国的中国伦理观念,代表了中国文化的一部分,更说出意大利中国人的心思。
所以,我们呼吁不要刻意去怨恨中国人,就如同我们没有也理由去怨恨武汉人。 我们共同的敌人是病毒,不是我们的同类。