Il Covid non ferma l’Autorità portuale di Messina - QdS

Il Covid non ferma l’Autorità portuale di Messina

Il Covid non ferma l’Autorità portuale di Messina

venerdì 11 Dicembre 2020

Ambiziose strategie per il futuro dell’area dello Stretto, fulcro per la ripresa economica del territorio. Nel corso del trienno 2021/2023 sono previsti investimenti per quasi 250 milioni di euro

MESSINA – Con gli strumenti finanziari approvati, preventivo 2021 e pluriennale 2021/ 2023, l’Autorità di sistema portuale ha dato il via all’attuazione delle strategie di sviluppo dei Porti dello Stretto contenute nel Piano operativo triennale varato ad agosto.

“Terminata la fase di start-up dell’Ente – ha detto il presidente Mario Mega – ora occorre impegnarsi con tutte le energie possibili perché effettivamente i nostri porti possano diventare in parte fulcro di una ripresa economica dei territori dell’Area dello Stretto”.

Le premesse ci sono tutte, perché l’Adsp è un’istituzione finanziariamente solida, con una consistenza di cassa presunta al 31 dicembre 2021 che ammonta a 115.792.289 di euro. Inoltre, dopo la nomina di Domenico La Tella a segretario generale, anche la governance dell’Authority è al completo. I numeri fanno ben sperare, malgrado l’impalcatura economico finanziaria sia stata inevitabilmente condizionata dall’emergenza sanitaria, con una diminuzione delle entrate in linea con quella che si è registrata nel 2020 per effetto delle riduzioni dei canoni demaniali e delle entrate per tasse portuali.

Il bilancio di previsione 2021 riporta un avanzo di amministrazione presunto per il 2020 di 98.773.214 di euro. Una quota di 9.801.553, è stata destinata ai fondi Tfr e rischi e 78.228.941 sono stati vincolati a impieghi in conto capitale. In particolare, sono stati assegnati 67 milioni 600 mila euro agli investimenti previsti nel Piano triennale delle opere e dei servizi. Tra le opere più significative previste, c’è la costruzione di una stazione marittima passeggeri, con annesso sistema di collegamenti pedonali protetti per i passeggeri a piedi, oltre al potenziamento degli ormeggi per i mezzi veloci nel Porto di Villa San Giovanni per una spesa di circa 25 milioni di euro. Decine poi sono gli interventi nei vari porti di competenza: dalla manutenzione straordinaria delle banchine, dei piazzali, degli impianti e degli arredi al dragaggio dei fondali. Complessivamente, si prevede di attivare nel triennio 2021/2023 investimenti infrastrutturali per circa 243.601.037 euro, di cui 50.540.588 già disponibili in bilancio, 76.600.000 provenienti dalla finalizzazione vincolata di parte dell’avanzo di amministrazione disponibile, 54.488.649 derivanti da finanziamenti dello Stato già assegnati e la parte restante, 61.971.800 da coprire con finanziamenti già richiesti o da richiedere.

Sono stati confermati poi, anche per il 2021, tutti gli appostamenti in bilancio che hanno consentito di supportare, già nel 2020, operatori e concessionari, nell’affrontare la crisi economica conseguente all’emergenza da Covid-19, oltre alla previsione della disponibilità di fondi che potranno essere destinati al rilancio delle attività portuali e di quelle crocieristiche in particolare.

Sono stati disposti abbassamenti dei canoni demaniali dovuti per il primo semestre del 2020 a chi ne ha fatto richiesta in misura proporzionale della riduzione del fatturato. Per il secondo semestre sono state già avviate le procedure per l’acquisizione delle nuove istanze. Le risorse utilizzate, circa 330.000 euro, sono state reperite all’interno del bilancio dell’Ente attraverso riduzioni delle spese.

L’Adsp vuole avviare un importante programma di potenziamento delle infrastrutture portuali di tutto il Sistema dello Stretto ma anche di sostegno, nella fase post-Covid, alle imprese portuali e a tutte quelle che operano nei porti di competenza per un rilancio concreto delle attività e un migliore riposizionamento sui mercati. “Siamo consapevoli – ha concluso Mega – che parte degli operatori dei nostri porti hanno subito gravi perdite economiche per l’emergenza sanitaria e per questo motivo siamo pronti a sostenerli nella ripartenza con interventi e strumenti straordinari che cercheremo di mettere in campo d’intesa con gli interessati, nei limiti delle nostre competenze, eventualmente chiedendo al Governo nazionale sostegno sia economico che normativo”.

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