Gioco on-line ancora più pericoloso: il denaro non lo vedi e non si è esposti al giudizio della gente
“Quando viene a diventare il centro della vita della persona. Il Gap (gioco d’azzardo patologico) è classificato come “difficoltà e impossibilità a contenere gli impulsi”. Molti inoltre usano il gioco come forma di auto-terapia o anti-depressivo, perché inizialmente può avere un effetto esplosivo sulla persona. è chiaro che quando il gioco diventa più frequente e più corposo, quando diventa il fulcro di tutte le attività questo ha gravi ripercussioni sulla psiche. Molto spesso il primo campanello d’allarme è il setting familiare alterato: alcuni hanno messo i familiari in grave difficoltà giocando alle macchinette 500-600 mila euro”.
“Senza dubbio c’è un’intera operazione commerciale dietro che regge in piedi un sistema molto redditizio. L’offerta è aumentata esponenzialmente e quindi la frequenza delle giocate. Una volta si giocava al lotto una volta a settimana, oggi puoi farlo 24h su 24. Inoltre oggi una forma di gioco molto pericolosa è rappresentata dalle tecnologie online. è soprattutto pericoloso per le nuove generazioni. Col gioco on-line tu non hai la sensazione del maneggiare denaro, lì diventano dei numeri e si perde il valore dei soldi. Il discorso del giocare con la motivazione di volersi riscattare socialmente è solo un’illusione e una bella scusante. In realtà si gioca solo per il gusto dell’intrattenimento. Facendo un passo indietro e ritornando al gioco on-line, questo è ancora più pericoloso anche dal punto di vista dell’immagine sociale. Nel web non si è esposti al giudizio e all’opinione della gente, mentre per lo meno quando si gioca alle macchinette sì”.
“Le dirò una cosa: sono stato invitato tanti anni fa ad un convegno dell’Aams in merito al fenomeno del gioco d’azzardo tra i giovani. Allora mi scagliai fortemente contro le istituzioni perché non scrivevano “Questo gioco può creare dipendenza”, un po’ come invece si fa per le sigarette. il risultato è stato che mi hanno dato perfettamente ragione. Da quel momento però, 6 anni fa, è stato scritto sui giochi “Gioca con moderazione”. è un messaggio pericolosissimo: chi già è all’interno del giro del gioco si ferma solo alla prima parte, è troppo tardi per seguire la seconda parte dell’esortazione. I trattamenti difficili non sono tanto l’interruzione del gioco, ma il mantenimento dell’astinenza e il ripristino del rapporto fiduciario con la società”.
“Noi abbiamo cercato nel nostro piccolo di occuparci della situazione. Purtroppo le risorse mancano, ci vorrebbe una task force adeguata e specializzata a livello sia regionale che nazionale. Il problema è pure che si tratta di una patologia relativamente nuova. Noi abbiamo visto però che anche non facendoci pubblicità le persone che si rivolgono al centro sono numerose: un centinaio nella sola provincia di Catania, ovviamente curati da tutti i nostri centri. Ma lo staff dovrebbe essere più folto e più specializzato. Basti pensare che i nostri trattamenti sono nati sostituendosi a quelli per il trattamento anti-eroina. è dall’inizio del nuovo millennio che si sta parlando sempre più delle nuove patologie, quali inoltre l’internet addiction e il sex addiction. Attenzione, solo una percentuale minima è conosciuta a noi, solo la punta dell’iceberg. Tenendo conto delle nostre poche forze stiamo cercando di formare una gruppo che accoglie 13 famiglie che poi ruotano. Facciamo pure trattamenti individuali. Si viene una volta a settimana. Viene di solito la coppia e qualcuno chiede di far partecipare pure i figli, se hanno una certa età. Per coloro che sono ancora dipendenti dalla famiglia, il protocollo chiede di vedere pure i genitori. Il trattamento inizia ovviamente con dei test e colloqui. Una delle cose che si richiede è sapere il reddito della persona, ovviamente perché si parla del gioco d’azzardo. Poiché la spinta al gioco è irrazionale, la terapia è cognitivo- comportamentale. Andiamo nel tessuto della psiche. Lavoriamo sulle emozioni”.