I rappresentanti istituzionali locali hanno chiesto che la vicenda nissena possa diventare un caso nazionale. Mentre i ristori tardano e non bastano, serve una vera scossa per poter ripartire
CALTANISSETTA – Quaranta giorni di zona rossa. Una decisione difficile, presa per tutelare la salute pubblica, ma che ha messo in ginocchio l’economia locale con il blocco di quasi tutte le attività tranne quelle essenziali.
Un caso che meriterebbe attenzione a livello nazionale, come sottolineato dal deputato alla Camera Dedalo Pignatone, dal deputato regionale Nuccio Di Paola, dal sindaco Roberto Gambino e dall’assessore comunale alle Attività produttive Grazia Giammusso, che hanno incontrato on line la sottogretaria al Sud Dalia Nesci.
“Siamo molto preoccupati – ha detto il sindaco – dell’impatto dell’emergenza sanitaria sul tessuto produttivo della città, con il grido d’aiuto di una comunità ormai allo stremo. Abbiamo messo in campo delle azioni e stiamo lavorando per portare all’attenzione nazionale la situazione per cercare di riaprire in sicurezza le attività commerciali grazie l’attivazione di protocolli sanitari e far arrivare i ristori nazionali fermi da gennaio”.
“Se quaranta giorni di zona rossa – ha ribadito il vice sindaco Grazia Giammusso – non hanno portato dei miglioramenti è evidente che il contagio non è partito dalle attività commerciali chiuse. A questo punto riteniamo che sia necessario attuare dei protocolli sanitari per far ripartire tutte le attività in sicurezza rafforzando le regole. Non è la chiusura che può garantire la soluzione dei contagi semmai occorrerebbero vaccini a tappeto cosa al momento oggettivamente non possibile. Non possiamo aspettare più, il prezzo più alto lo sta pagando chi non percepisce reddito”.
Nel frattempo, come evidenziato dall’assessore allo Sviluppo economico, il Comune ha messo in campo tutte le capacità economiche e finanziarie possibili: riduzione della parte variabile della Tari dal 12 marzo al 15 ottobre per le attività commerciali, produttive e gli istituti professionali permettendo un’agevolazione del 50% sull’importo complessivo per circa un milione di euro; rateizzazione in quattro parti della Tari con la proroga dell’ultima scadenza a febbraio 2021; proroga della data del nuovo canone unico a giugno 2021 (anche se l’Amministrazione si aspetta che il Governo centrale possa ristorare il Comune per dare l’esenzione totale, così come già successo per la Tosap 2020 per circa 200 mila euro); abolizione della prima e seconda rata dell’Imu per cinema, teatri, attività alberghiere e b&b. A queste azioni si aggiungono quelle previste nel campo del sociale come i bonus spesa e bonus e redditi di emergenza. La Giunta Gambino sta anche lavorando al Regolamento del canone unico, che dovrà essere approvato in Consiglio comunale, che prevede come novità l’abbattimento fino all’80% per i cinema all’aperto.
Nei giorni scorsi intanto sono arrivati i pagamenti a Fondo perduto per quelle attività che erano state interessate dal Dpcm del mese di novembre con un contributo pari a mille euro. Un’altra piccola boccata d’ossigeno, cui si aggiungerà, si spera presto, lo sblocco del fondo per il Bonus Sicilia che prevede l’arrivo per il Comune nisseno di circa 2 milioni e 300 mila euro che interesserà i codici Ateco non inseriti nel primo bonus.
Visto questo quadro, adesso, ci si chiede quali possano essere le prospettive future per il territorio. “Stiamo lavorando – ha spiegato l’assessore Giammusso – affinché finalmente si possano sbloccare le Zes, ovvero le Zone economiche speciali, che servirebbero ad attrarre nuovi investimenti derivanti da merci che posso arrivare dal Mediterraneo, ma anche dare la possibilità alle attività presenti di vocarsi sempre di più all’esportazione. Rilancio delle Zes, ormai a un passo dall’avvio, che abbiamo chiesto nel corso dell’incontro con la sottosegretaria Nesci auspicando una forte sinergia tra le infrastrutture e la politica estera. Tra le proposte avanzate vi è quella di lavorare alla valorizzazione delle aree principali della provincia nissena, rafforzando il collegamento Gela-Caltanissetta e, quindi, la necessità di avviare una sinergia con l’area portuale gelese”.
“Stiamo anche concludendo – ha aggiunto – gli ultimi passaggi del Piano strategico per la realizzazione del primo Parco mondiale della dieta mediterranea. Sto anche lavorando a un protocollo d’intenti con diverse città d’Italia per la costituzione della ‘Rete della città del torrone’ grazie a cui creare un percorso di valorizzazione territoriale dal punto di vista economico e sociale. Progetto che deve essere riconosciuto dalla Camera dei Deputati e che stiamo presentando alla Commissione Agricoltura per essere finanziato. Prospettive di lunga gittata, che una volta avviate darebbero uno spiraglio e una boccata d’ossigeno all’economia nissena”.