Urp, enti locali da professionalizzare - QdS

Urp, enti locali da professionalizzare

Giusy Rubino

Urp, enti locali da professionalizzare

martedì 21 Dicembre 2010

L’assessore regionale Caterina Chinnici ha relazionato sull’applicazione della direttiva di luglio. Il ddl su semplificazione e trasparenza in Aula Ars subito dopo il bilancio

PALERMO – Si è ridotto da 77 a poco più di 30 il numero di Enti locali e provinciali che non hanno ancora istituito l’Ufficio relazioni col pubblico. Questo dopo la direttiva che ne sollecitava l’attivazione, a firma dell’assessore regionale alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica Caterina Chinnici. Questo risultato è stato esposto dallo stesso assessore in occasione del 2° incontro dei Comunicatori Pubblici Siciliani, organizzato dalla Delegazione Siciliana dell’associazione italiana di Comunicazione Pubblica e Istituzionale.
All’incontro, che ha visto un’ampia partecipazione di chi, a vario titolo, si occupa di comunicazione e informazione, l’assessore Chinnici ha rinnovato la disponibilità a tenere un filo diretto con la delegazione e ad accoglierne proposte e suggerimenti. Con essa condivide l’idea che la direttiva regionale del 27/07/2010 è stata solo un punto di partenza, un primo fortissimo impulso nella direzione della modernizzazione della pubblica amministrazione siciliana.  “La risposta alla direttiva è stata positiva – afferma l’assessore Caterina Chinnici – dopo le diffide, il numero degli Enti locali e provinciali che non hanno ancora istituito gli Urp si è ridotto da 77 a poco più di 30”.
Consapevoli, tuttavia, che nell’istituzione dell’Urp non si esaurisce la corretta attività di comunicazione tra la PA e i cittadini, si punta alle azioni successive. “è importante che questi uffici funzionino, – afferma il delegato regionale Rosario Gullotta – per questo bisogna puntare sulla professionalizzazione degli addetti, da una parte, e sulla dotazione di strumenti e risorse economiche dall’altra.”
“Lottare il clientelismo che mortifica la dignità del cittadino privandolo, di fatto, del diritto di cittadinanza e lo rende suddito” – è quanto afferma il Consigliere nazionale Lino Buscemi che, con forza, spinge per affidare gli Urp ai professionisti della comunicazione – “Essi possiedono le abilità e le capacità indispensabili per assicurare qualità di servizio ed efficienza e infliggere un duro colpo a metodi e comportamenti dell’amministrazione che si perpetuano nel tempo ma che, nulla hanno a che vedere con la trasparenza, il rispetto del cittadino e la sua partecipazione all’attività amministrativa”.
La Chinnici dal canto suo assicura un impegno a proseguire per questa via. “È pronto un disegno di legge – ci dice – sulla modernizzazione e trasparenza dell’azione amministrativa che sarà portato in aula dopo la chiusura della sessione finanziaria. è finalizzato a “recuperare quel gap di una PA non particolarmente efficiente in cui hanno trovato spazio le ingerenze di chi, non sempre, agisce con correttezza” . Esso, infatti, contiene anche norme che disciplinano sanzioni nei confronti di quei dipendenti/dirigenti regionali che non agiscono correttamente o che sono responsabili di ritardi.
“Sarà importante, pertanto, – continua l’assessore Chinnici – testare l’efficienza dell’azione amministrativa e gli Urp avranno un ruolo rilevante in questo attraverso l’ascolto”. Lo stesso concetto è stato ripreso e approfondito dal sociologo Francesco Pira, docente all’Università di Udine, che da anni ricopre la carica di consigliere nazionale dell’associazione italiana di Comunicazione Pubblica e Istituzionale – “Il più delle volte la customer satisfaction è un’illustre sconosciuta e la capacità di ascolto è pressoché nulla – ci dice il prof. Pira – e le cause, spesso, sono da ascrivere alla mancanza di professionalità e al ricorso ad una formazione non sempre di buon livello”.

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