Cantieri, Comuni all'assalto dei fondi per i progetti - QdS

Cantieri, Comuni all’assalto dei fondi per i progetti

Rosario Battiato

Cantieri, Comuni all’assalto dei fondi per i progetti

mercoledì 25 Luglio 2018

L’Ance Sicilia ha reso noto che 158 enti locali hanno presentato istanza di finanziamento per altrettante opere. Nell’Isola pur crescendo il numero delle gare (+9,84% nel I quadrimestre 2018), diminuscono gli importi (-5,32%) 

PALERMO – A piccoli passi verso la ripresa di un settore che dall’inizio della crisi ha fatto registrare risultati costantemente in contrazione, generando chiusura di imprese e perdita di posti lavoro (dal 2008 stimati circa 120 mila occupati in meno). L’Ance Sicilia, nei giorni scorsi, ha comunicato l’esaurimento di due fondi creati alla fine dello scorso anno per finanziare i progetti esecutivi, la “cui mancanza – si legge in una nota dei costruttori siciliani – è una delle cause che impediscono la ripresa del settore”.
 
Fondi esauriti a causa dell’attivismo inaspettato dei 158 enti locali che hanno presentato istanza di finanziamento per la progettazione esecutiva di altrettante opere. Si tratta, pertanto, di 158 potenziali cantieri che varranno 210 milioni di euro. “La richiesta complessiva – si legge nella nota dell’Ance Sicilia – è di 15 milioni di euro per i progetti a fronte di una disponibilità del fondo di rotazione pari a 13,5 milioni”. Ad oggi il dipartimento Tecnico ha valutato il possesso dei requisiti del 40% delle pratiche e, stando a una stima dei tecnici dell’assessorato, circa un terzo delle pratiche sarà approvato e quindi, successivamente, l’assessorato potrà mettere a bando le risorse rimaste inutilizzate.
 
In piena corsa anche la richiesta di fondi per la progettazione contro il dissesto, un aspetto particolarmente delicato proprio per la naturale fragilità del territorio isolano che, secondo i dati contenuti in un monitoraggio del dipartimento dell’Ambiente, vede il coinvolgimento di circa l’80% dei comuni isolani nelle tre fasce più elevate del dissesto geomorfologico (da medio a molto elevato) e un 25% nella fascia più elevata del rischio idraulico. Non è tutta la superficie comunale a essere coinvolta, ma complessivamente ci sono più di 25 mila aree a rischio per la tipologia geormorfologica e quasi 5 mila per l’idraulica.
 
I fondi per limitare questa pericolosità arrivano dal Fondo nazionale per i progetti di interventi contro il rischio idrogeologico, finanziato dal ministero dell’Ambiente nell’ambito del Piano “Italia Sicura”. Per l’Isola sono previsti 962 interventi per 2,8 miliardi di euro. Il Fondo, gestito dal soggetto attuatore Maurizio Croce, ha assegnato una “prima tranche di 10,8 milioni – si legge nella nota dell’Ance – a 39 interventi per opere di importo complessivo pari a 224 milioni”. Entro fine anno, secondo quanto rivelato da Croce che ha nominato i responsabili unici dei provvedimenti e attivato tutte le stazioni appaltanti, saranno bandite le gare di progettazione.
 
Un atteggiamento determinante per scongiurare ritardi e spreco dei fondi. Un monitoraggio dell’Ispra, contenuto nell’annuario dei dati ambiente, ha registrato che, tra il 2009 e il 2016, ci sono stati 7 interventi su 10 finanziati che sono risultati “conclusi” in tutta Italia, mentre in Sicilia questa tendenza si abbassa a 5 su 10. La ricognizione dell’Ispra ha analizzato gli interventi finanziati dal Ministero dell’ambiente.
 
Le criticità restano. Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, ha precisato che si è registrata “un’importante inversione di tendenza nella travagliata storia degli appalti in Sicilia” anche a fronte di un trend negativo delle gare che, pur crescendo di numero (+9,84% nel primo quadrimestre dell’anno), scivolano in basso come importi (-5,32%). Da considerare, inoltre, che delle gare bandite nel 2017, allo scorso mese di giugno il “72,30% risulta aggiudicato a imprese non siciliane” e con aggiudicazioni che “avvengono ormai normalmente con ribassi fino al 40%”.

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