Tornano le prove scritte, sia all'esame per elementari e medie che alle superiori, e si svolgeranno tutte in presenza. Ecco le ragioni del "No" da parte dei dirigenti scolastici e degli studenti
Maturità 2022. Notizia shock per studentesse e studenti di tutta Italia. Dopo due anni senza scritti i ragazzi dovranno fare di nuovo il classico tema e una seconda prova diversa per ciascun indirizzo, che avrà per oggetto una sola disciplina. Tornano le prove scritte, sia all’esame per elementari e medie che alle superiori, e si svolgeranno tutte in presenza.
Per l’esame del primo ciclo – quindi elementari e medie – sono previste due prove scritte, una di italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche, e un colloquio, nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative alla lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’Educazione civica.
Maturità 2022, cosa cambia a scuola
L’esame si svolgerà in presenza, nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2022.
Riguardo all’esame di maturità, l’esame sarà costituito da una prova scritta di italiano, da una seconda prova sulle discipline di indirizzo, predisposta dalle singole commissioni d’Esame, e da un colloquio. La sessione avrà inizio il 22 giugno 2022 alle 8.30, con la prima prova scritta di italiano, che sarà predisposta su base nazionale.
“Le scelte di oggi rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando”, sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi commentando i nuovi esami di maturità previsti quest’anno.
La critica dei Presidi, “Passo indietro”
“In attesa di commentare in modo più approfondito le ordinanze attraverso la lettura dei testi, prendiamo atto della ratio alla base delle ordinanze: la ricerca di una “normalizzazione” rispetto alla situazione emergenziale si traduce nella volontà di ripristinare in buona parte le procedure proprie degli esami del periodo prepandemico. Tuttavia, va ricordato che gli studenti che affronteranno le prove di giugno sono quelli che maggiormente hanno sofferto l’emergenza: due anni e mezzo del loro percorso scolastico sono stati pesantemente inficiati dalla pandemia e di ciò non si può non tenere conto”. Così il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, in merito all’esame di maturità.