Cateno De Luca, “Una Regione da rivoluzionare": ecco il piano contro emergenza rifiuti in Sicilia - QdS

Cateno De Luca, “Una Regione da rivoluzionare”: ecco il piano contro emergenza rifiuti in Sicilia

Cateno De Luca, “Una Regione da rivoluzionare”: ecco il piano contro emergenza rifiuti in Sicilia

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sabato 17 Settembre 2022

"Il problema dei Consorzi è sanare i debiti che hanno, risistemare gli uffici e farli diventare nuovamente una struttura operativa"

Differenziata e un solo termovalorizzatore per dare una svolta all’emergenza rifiuti. Consorzi di bonifica da rilanciare. Sono questi i temi affrontati in una intervista dal direttore Carlo Alberto Tregua, a Cateno De Luca, uno dei candidati alla presidenza della Regione Sicilia, per le prossime elezioni del 25 settembre.

Tema ambiente, partendo da rifiuti e Consorzi di bonifica. C’è un marasma. Cosa intende fare?

“Il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, in Commission nazionale Antimafia ha evidenziato come il sistema di smaltimento e raccolta dei rifiuti sia in parte nelle mani della criminalità organizzata, anche grazie alle scelte o alle omissioni della politica scellerata degli ultimi decenni. Musumeci quando si è insediato è stato nominato commissario per l’Emergenza rifiuti. Abbiamo aperto la legislatura con l’emergenza e l’abbiamo chiusa con l’emergenza. Avevamo una dotazione di 60 milioni di euro che non sono stati spesi.

Perché quindi a sei mesi dalla conclusione della legislatura viene fuori la questione dei termovalorizzatori? Per quale motivo se per quattro anni non si è fatto niente?

Io ho dovuto portare in Veneto l’umido di Messina”.

A che prezzo?

“Tre volte in più. I miei cittadini, dopo quello che è stato il risultato della raccolta differenziata porta a porta, unica Città metropolitana del Meridione che l’ha fatta in modo integrato, non hanno potuto usufruire di un euro di vantaggio, perché nel frattempo il sistema è diventato un circolo vizioso: più differenziamo, più spendiamo per smaltire l’umido”.

È favorevole ai termovalorizzatori?

“Serve un termovalorizzatore. Uno solo per chiudere il ciclo dei rifiuti, valorizzando la frazione residuale secca non riciclabile”.

Ma produciamo 2 milioni e 200 mila tonnellate di rifiuti l’anno…

“Sì, ma noi siamo su un quantitativo che in questo momento è fermo al 40 per cento medio di raccolta differenziata. Non è che nel termovalorizzatore si può portare la frazione con l’umido, devi portare la frazione secca. Per quello che è realmente il fabbisogno dei siciliani serve un termovalorizzatore. Dobbiamo arrivare per forza a superare il 65 per cento di differenziata, ce lo impone l’Ue. Quindi per smaltire un terzo dei 2 milioni e 200 mila tonnellate un impianto del genere basta”.

Sui Consorzi di bonifica cosa ci dice?

“Questa domanda dovrebbe farla a chi li ha ridotti così nello stato in cui sono oggi.

Ma sono Enti che possono funzionare?

“Per farli funzionare prima di tutto bisogna saldare i debiti che hanno.

Puoi far funzionare un’azienda se la stai ereditando piena di debiti e se neanche la banca ti dà più credito?

“No, è l’abc. Pagati i debiti dei Consorzi, bisogna rilanciarli”.

Quindi i Consorzi di bonifica sono enti utili?

“Assolutamente sì. Il problema dei Consorzi è sanare i debiti che hanno, risistemare gli uffici e farli diventare nuovamente una struttura operativa. In questo momento sono uno stipendificio perché non sono più nelle condizioni di poter svolgere le proprie funzioni”.

L’intervista completa è su QdS.it.

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